1 dicembre: la Capra frisa torna in scena a Frontale (SO)
Torna domani 1 dicembre a Frontale, frazione di Sondalo in provincia di Sondrio, la XXIII mostra provinciale della capra frisa con il XXV concorso delle razze ovicaprine locali: una delle più grandi rassegne del settore in tutto il Nord Italia e uno degli appuntamenti di spicco nel panorama dell’allevamento che celebra la diversità in ambito zootecnico, come espressione della ricchezza del patrimonio agricolo della Lombardia.
L’iniziativa ha visto crescere negli anni il suo prestigio, raccogliendo aziende da tutta la Provincia. Proposta ad anni alterni nelle località di Grosio e Sondalo, trova quest’anno la sua collocazione nella patria della capra frontalasca, sempre con l’obiettivo di rappresentare un momento di aggregazione, di sfida e amicizia tra tutti gli appassionati allevatori della razza “Frisa” che proprio a Frontale ha tratto le sue origini.
La capra Frisa è una razza autoctona originaria dell’alta Valtellina, più precisamente dell’area di Frontale e di Grosio. Si narra che abbia origine da un ceppo proveniente dalla Svizzera, molto simile alla Striata Grigionese. Si tratta di una razza di capre molto rustica, adatta a sopravvivere all’aperto per la maggior parte dell’anno a quote elevate e si differenzia dalle altre razze caprine per la duplice attitudine latte e carne. Il peso medio di una fattrice adulta è di 80-90 kg, mentre i maschi adulti possono superare i 100 kg.
La caratteristica che le contraddistingue è il mantello nero con arti, striature sul muso e orecchie di colore bianco. Da 22 anni a questa parte, i comuni di Grosio e Sondalo in collaborazione con l’APA di Sondrio, organizzano la mostra provinciale annuale per migliorare la selezione della razza.
Oltre alla classica giornata dedicata alla mostra e alla cena degli allevatori, quest’anno il Comune di Sondalo ha inserito anche una conferenza storico-culturale – che si è svolta ieri nella Sala del Consiglio di Sondalo – in collaborazione con Il centro Studi Storici Alta Valtellina, dal titolo “la Capra: vacca dei poveri” curata da Cristina Greco, giovane dottoressa in scienze agrarie e forestali di Sondalo e Massimo Favaron, coordinatore delle attività didattiche del Parco dello Stelvio, per valorizzare ulteriormente il legame tra cultura, allevamento agricolo e tradizione locale di montagna.
Oltre 50 le aziende partecipanti. Lo scorso anno i capi iscritti erano ben 500 per la razza frisa e 60 per le razze mogna e pedula oltre a circa 200 pecore di razza bergamasca. Una giuria di esperti qualificati esprimerà il suo insindacabile giudizio, che quest’anno si torna a basare anche sul peso del capo. Ogni allevatore metterà dunque sulla bilancia i capi più pesanti per aggiudicarsi il premio.
Durante la fiera sarà possibile aquistare i capi in vendita e degustare al punto di ristoro panini con affettati locali e vin brulè.