Palude Brabbia (VA): avvistato Falco Pescatore nato in Corsica e reintrodotto nel Parco della Maremma quattro anni fa
Un Falco Pescatore (Pandion haliaetus), nato in Corsica e reintrodotto nel 2009 nel Parco della Maremma, è stato avvistato dallo staff della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) nei giorni scorsi, a 500 chilometri di distanza, nella Riserva naturale Palude Brabbia (Varese). Ovvero un’area umida fondamentale per il transito dei migratori tra il nord e il sud Europa.
Reintroduzione nel Parco della Maremma
Il falco pescatore, specie estinta come nidificante per 34 anni in Italia fino a quando nel 2011, da una coppia di questo raro e splendido rapace nacquero i primi due pulcini nel Parco della Maremma (Grosseto), dove è in atto un progetto di reintroduzione della specie.
Popolazione europea sulle 10.000 coppie
Attualmente la popolazione europea è pari a 8/10.000 coppie (dati 2003), di cui oltre il 50% nidifica nella penisola scandinava. ”L’avvistamento del falco pescatore – sottolinea Massimo Soldarini, del team di progetto – ha un duplice valore. Riconosce la palude Brabbia come un’area fondamentale di ristoro per gli uccelli migratori e conferma l’importanza del progetto Life TIB. Che proprio nella Brabbia trova un’area di connessione ecologica importante. Che collega le Alpi con la pianura e gli Appennini”.
Progetto ‘Life TIB’
La Riserva naturale Palude Brabbia è il fulcro del progetto ”Life TIB” (www.lifetib.it) il cui scopo principale è il ripristino della connessione ecologica che collega le Alpi, in particolare il Parco Campo dei Fiori (a nord di Varese), con i territori del Parco del Ticino, nella Pianura padana.
Progetto dal 2011 al2015
Il progetto, partito nel 2011 e che durerà fino al 2015, vede come capofila la Provincia di Varese, affiancata da Regione Lombardia, LIPU-Birdlife Italia e Fondazione Cariplo. E con la partecipazione anche dei due Parchi e i trentacinque Comuni varesini il cui territorio è interessato dai corridoi ecologici.