Commissione Agricoltura Parlamento Ue approva modifiche a Pac
Attesa per vertice del 7-8 febbraio su prospettive finanziarie Ue
La Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo ha completato l’iter di approvazione delle modifiche alla riforma della Politica agricola comune (Pac) post 2014.
”Le novità approvate in Commissione – ha sottolineato Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo – prevedono l’introduzione di importanti strumenti di flessibilità per gli Stati Membri. Per i Paesi a programmazione regionale sarà possibile compensare le somme non utilizzate di uno o più Programmi di sviluppo rurale. E farlo con somme spese oltre tale limite da altri programmi (sempre di sviluppo rurale). Sul versante del ‘greening’, il mancato rispetto dei requisiti non influenzerà l’erogazione dei pagamenti di base”.
”Inoltre – ha proseguito De Castro – in caso di conferma per gli anni successivi degli importi percepiti l’anno precedente, gli agricoltori potranno presentare domande di pagamento pluriennali. Previste poi anche ulteriori misure di sostegno per le regioni i cui agricoltori versano in gravi difficoltà finanziarie a seguito di condizioni eccezionali: in questi casi, gli Stati Membri potranno incrementare fino all’80% (anziché del 50% per i pagamenti diretti e del 75% per lo sviluppo rurale) la percentuale degli anticipi sulla Pac”.
La Commissione
La Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha confermato con impegno e determinazione la volontà di creare condizioni e strumenti concreti di sostegno per l’agricoltura europea. Con il chiaro intento di mettere al centro i suoi reali protagonisti: il lavoro e l’impresa. Ora si attendono gli esiti del vertice del 7-8 febbraio sulle prospettive finanziarie dell’Unione. Le cui ricadute sulle risorse Pac saranno valutate in Aula a marzo. In occasione del voto della proposta di riforma e potrebbero portare a eventuali correzioni emendative. “Dopo marzo – ha aggiunto De Castro – in accordo con il presidente del Consiglio agricolo UE Simon Coveney, daremo avvio alla fase dei triloghi”.
“Un primo importante passo per una riforma che risponda adeguatamente alle esigenze degli agricoltori”. Questo il commento del presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi all‘approvazione, da parte della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, degli emendamenti relativi alla nuova Pac 2014-2020.
“Le modifiche votate a grande maggioranza cambiano totalmente -ha aggiunto Politi- l’impianto originario della riforma Pac predisposto dall’Esecutivo Ue. La maggior parte degli emendamenti erano stati sollecitati dal mondo agricolo italiano e sostenuti dal governo”.
“Ovviamente, il voto della Commissione di Strasburgo – ha avvertito il presidente della Cia – è soltanto l’inizio, seppur significativo, di un cammino ancora lungo e difficile. Il confronto, il cosiddetto ‘trilogo’, tra Parlamento europeo, Consiglio e la Commissione Uesi presenta complesso. I problemi da risolvere, d’altronde, restano molti, a cominciare dal nodo del bilancio comunitario, la cui approvazione è condizionante per la nuova Pac. In questo contesto assume grande rilevanza il vertice dei capi di Stato e di governo che si terrà il 7 e l’8 febbraio”.
Fase nuova
“Il voto della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo sulla riforma Pac apre certamente una fase nuova e positiva nel confronto sulla futura Politica agricola comune. Tuttavia, appare prevedibile, viste anche le posizioni divergenti tra i Paesi membri, che per la nuova Pac – ha rimarcato Politi – ci sia uno slittamento al 2015. Da parte nostra, ribadiamo che l’allungamento della riforma non deve in ogni caso rallentare la tensione. Per giungere a una politica coraggiosa. Che sappia davvero coniugare produttività e sostenibilità ambientale, semplificazione amministrativa e riequilibrio territoriale”.
“E questo – ha concluso il presidente della Cia – deve spingere il nostro Paese ad avere un atteggiamento adeguato nelle trattative che si svilupperanno nei prossimi mesi. Auspichiamo, quindi, che il governo che uscirà dalle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio prossimi sappia nel concreto sostenere le esigenze degli agricoltori. Sviluppando e rafforzando un’azione realmente incisiva che veda coinvolto l’intero ‘sistema Paese’. È in gioco il futuro di migliaia di imprese. E, soprattutto, il ruolo centrale dell’agricoltura”.