In Lombardia oltre 23.000 ettari di boschi e pascoli sono di proprietà della Regione.
Un patrimonio arboreo, paesaggistico, naturalistico e culturale affidato all’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste (Ersaf).
Certificato
Certificato secondo gli schemi internazionali e tutelato anche a livello europeo, grazie all’istituzione di alcuni siti di Rete Natura 2000.
Ersaf si occupa della gestione, tutela e valorizzazione delle Foreste di Lombardia di cui fanno parte 20 complessi forestali e 34 alpeggi.
Ersaf promuove gli eventi di Foreste da Vivere, fornisce servizi, sviluppa importanti progetti strategici,effettua studi e ricerche, oltre che momenti di formazione nel settore forestale. Presso il Centro Vivaistico Forestale Regionale di Curno (BG) si svolgono inoltre tutte le attività vivaistiche, dalla produzione alla vendita delle piante. Infine, per chi vuole conoscere al meglio le Foreste e i percorsi che le attraversano, una ricca collana editoriale, con opuscoli e carte escursionistiche, illustra le peculiarità del nostro territorio lombardo.
Presentazione
I partecipanti
I dati saranno illustrati nel corso del convegno che tra i relatori prevede Leonardo Salvemini, assessore ai Sistemi Verdi e Paesaggio della Regione Lombardia, Roberto Albetti, presidente Ersaf, Carlo Andreis (Dipartimento di Bioscienze, Università di Milano) e Francesco Sartori (Dipartimento di Ecologia del Territorio, Università di Pavia).
Aspetti fitosociologici
Durante i lavori del Rapporto sui boschi della Lombardia saranno analizzati gli aspetti fitosociologici della vegetazione forestale e sarà resa nota l’indagine conoscitiva sulle imprese boschive lombarde.
Best pratice da imitare: la Grande Foresta
In Lombardia, nella zona a ridosso della confluenza tra i due fiumi Po e Ticino, a pochi passi da Pavia e di recente inserimento all’interno del territorio del Parco Regionale Lombardo della Valle del Ticino, esiste la
Grande Foresta. Ovvero un importante progetto ambientale di riforestazione e riqualificazione di un territorio dalle potenzialità enormi. Ma la cui gestione precedente avrebbe destinato a un progressivo e irreversibile impoverimento sotto diversi punti di vista.
In un luogo in cui si risentiva di una carenza di antichi habitat indispensabili per la sopravvivenza di molte specie (animali e vegetali) e non solo, si è lavorato per riportare alla luce l’originaria foresta planiziale e gli ambienti ad essa collegati. Dominatrici un tempo della pianura padana. Oggi la Grande Foresta si estende su un territorio di
53 ettari. Con circa
70.000 specie vegetali autoctone, zone umide, radure e tracciati con
10 Km di sentieri ciclopedonali.
A rendere possibile tutto questo è stata la sinergia tra il pubblico e il privato. In particolar modo tra l’amministrazione pubblica (Regione Lombardia, Provincia di Pavia, Comune di Travacò Siccomario) e l’imprenditore Giovanni Scevola.
L’imprenditore ha supportato un gruppo di esperti nel settore ambientale (forestali, botanici, geologi, biologi, educatori e guide naturalistiche ) e ha dato vita al progetto.