Gianni Brera, un Maestro
E’ dedicata a a Gianni Brera la 60a edizione di Autunno Pavese doc, che si apre al Palazzo Esposizioni di Pavia. Ne abbiamo riferito nel post del 21 settembre. E certamente ne scriveremo fino all’8 ottobre. Giorno di chiusura della manifestazione.
Il presidente di Arga Lombardia-Liguria rende omaggio, in apertura dell’Autunno Pavese doc, alla memoria del grande giornalista scomparso vent’anni fa con un suo ricordo personale.
Brera-Moretti |
Zuanne
di Fabio Benati
“Il mio vero nome è Giovanni Luigi Brera. Sono nato l’8 settembre 1919 a San Zenone Po, in provincia di Pavia, e cresciuto brado o quasi fra boschi, rive e mollenti (…). Io sono padano di riva e di golena, di boschi e di sabbioni. E mi sono scoperto figlio legittimo del Po”
“Mio paese natìo è Pianariva, che l’Olona divide a mezzo prima di confluire in Po. Sono cresciuto brado fra i paperi e le oche naviganti l’Olona”.
C’è un rapporto speciale che mi lega a Gioânnbrerafucarlo, Maestro indiscusso del giornalismo e dell’Arte dello scrivere. Oltre alla stima e all’ammirazione per quel che ci ha lasciato su libri, giornali, tv e web, nel 1992, anno del tragico incidente d’auto in cui perse la vita (19 dicembre), pochi mesi prima della sua scomparsa, ricevetti il premiogiornalistico Bellavista dalla giuria da lui presieduta. Il riconoscimento, allora alla quarta edizione, mi venne consegnato il 12 settembre come premio speciale per la sezione radio-televisione.
Destini che si incrociano
Nel febbraio di oltre 20 anni fa, dopo una visita a quel monumento culturale che era ed è la cantina dell’allora Azienda Agricola Bellavista in Franciacorta, l’amico di sempre e straordinario alchimista di terre, sapori e vigneti, Mattia Vezzola – tuttora enologo in Bellavista oltre che nella sua cantina Costaripa – mi parlò di un’idea nata quasi per caso ma di grande amore per un uomo che capitato ad Erbusco se ne era a sua volta innamorato: dedicare un vino a Gianni Brera.
L’alchimista
In quel tardo pomeriggio, ormai diventato sera, Mattia mi confessò di aver individuato un terreno le cui caratteristiche – ecco l’alchimista – si sarebbero rivelate particolarmente favorevoli per produrre un vino dalle caratteristiche straordinarie. Come la persona alla quale era dedicato. E mi portò a visitare il Convento dell’Annunciata. Si respiravano Storia e segreti di una tradizione svelata, avvolta da un silenzio morbido, inebriante, così magico da indurre a rispettarne la maestosità nel solo modo concesso a chi come me si avventurava per la prima volta alla scoperta di quel mistero: tacendo.
In quel luogo nacque Zuanne.
Ricordo di Moretti
Così ricorda quel momento Vittorio Moretti, patron di Bellavista:
“Inverno 1990. In un’abbagliante mattina di dicembre presentammo alla stampa la prima Riserva Vittorio Moretti di Bellavista, vendemmia ’84. Come luogo della presentazione, scegliemmo i vigneti del Convento dell’Annunciata, un luogo dello spirito sorto dall’incontro tra architettura e natura, tra bellezza e silenzio.
Giuan Brera, affascinato e stupefatto dalla bellezza dei luoghi in pieno sole, finita la conferenza, volle percorrerli. Sulle terrazze sopra il Convento dell’Annunciata trovammo diversi vitigni di Merlot.
Padre Sebastiano ci disse che aveva piantato circa 480 barbatelle nel maggio 1964.
Fu allora che decidemmo di fare un vino che doveva essere il “nostro”.
Nostro e di pochi amici. In onore di un grande amico ho deciso di chiamare questo vino “Zuanne” (Giovanni, nel dialetto locale del ’600). Continuerò a fare questo vino, ma solo in quelle annate nelle quali il prodotto sarà all’altezza del grande nome che porta”.
Zuanne – Rosso del Sebino – IGT
Una piccola vigna di Merlot, piantata da Padre Sebastiano, si nasconde alle spalle del Convento della SS. Annunciata, sulla pendice a Sud Est del Monte Orfano. Questo vino narra la storia di una antica amicizia tra Vittorio Moretti e Giovanni Brera, appassionato cultore di Bellavista e di quella pace dell’anima che si respirava tra le mura del Convento.
L’idea di produrre il Merlot risale al 1991 quando, durante una passeggiata tra i vigneti, Gianni Brera e Vittorio Moretti decisero di selezionare un vino di profumo fruttato, ma al tempo stesso, di grande morbidezza e rotondità. Un vino superiore, vinificato in rare annate, che avesse le caratteristiche predilette da Gianni Brera e rappresentasse un brindisi all’amicizia. Le uve utilizzate sono Merlot 100%.
La terra
Terreno terrazzato con esposizione a sud: si tratta di alfisuoli sottili e profondi trenta centimetri, di tessitura franco-argillosa completamente ricomposti dalla gradonatura, con conseguente ricarbonatazione. I suoli sono di colore bruno-rossiccio.
Il vino
Da sempre, la particolare vinificazione è volta a rappresentare al meglio la tipicità del Merlot non solo attraverso la valorizzazione organolettica intrinseca del vitigno, ma anche attraverso la ricerca dei piaceri e le convinzioni del palato dell’amico Gianni, che amava vini di classe superiore, di eccellente profumo fruttato, ma di grande morbidezza e rotondità.
Per garantire queste caratteristiche di eccellenza è stato deciso di ridurre drasticamente la produzione in pianta, raccogliendo le uve solamente a piena maturazione, fermentando tradizionalmente in rosso e protraendo l’evoluzione in piccole botti per oltre 16 mesi. Dopo l’imbottigliamento, il vino Zuanne rimane in cantina per circa 12 mesi. Vi invitiamo a scoprirlo all’Autunno Pavese doc.
Vendemmie: 1991, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 1997, 1999, 2000, 2001, 2010.