Da Regione Lombardia 2,5 milioni per ‘Sistema Montagna’: risorse per caseifici d’alta quota, dove si trasforma il latte
Due milioni e mezzo di euro per interventi a favore del sistema agro-silvo-pastorale della montagna. Li ha stanziati la Direzione Generale Agricoltura di Regione Lombardia in attuazione della Legge 31/2008.
ATTENZIONE A CONDIZIONI IGIENICO SANITARIE CASEIFICI IN ALTA MONTAGNA – “Questo importante stanziamento – ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava – a cui si aggiungono altre Misure alimentate dal Programma di Sviluppo Rurale, è frutto dell’attenzione di Regione Lombardia alle zone svantaggiate di montagna. Le risorse, in particolare, saranno destinate al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie dei caseifici di montagna, dove si trasforma direttamente il latte prodotto dal bestiame, che pascola libero negli alpeggi d’alta quota”.
UE IMPONE REQUISITI PER SICUREZZA CONSUMATORI – La normativa comunitaria impone, a tutela della salute e della sicurezza alimentare e del consumatore, requisiti molto severi e costosi anche per queste strutture di caseificazione di ridotte dimensioni e gestite da secoli direttamente dai caricatori d’alpeggio e dai loro familiari.
TUTELARE VALORE PRODUZIONI – “L’obiettivo – ha precisato Fava – è di tutelare l’enorme valore alimentare e tradizionale delle produzioni, dando continuità all’antica tradizione di altissimo valore ambientale, che vede i caricatori d’alpeggio, nei mesi estivi, portare (‘caricare’ in gergo tecnico) il bestiame dalle stalle di fondo valle e di pianura su, fino a raggiungere le praterie naturali d’alta quota”.
“Nelle praterie pascolate, infatti – ha proseguito l’assessore – vivono molte più specie botaniche rispetto alle zone riprese da rododendri, ginepri, ontani, larici e pini mughi. Un numero enormemente superiore di farfalle e coleotteri vive nelle cenosi erbacee pascolate e i pulcini dei tetraonidi, quali il gallo forcello, il gallo cedrone e la pernice, hanno in queste aree aperte maggiori possibilità di sopravvivenza”.
NECESSARIA COOPERAZIONE TRA ISTITUZIONI E IMPRESE – “Se pensiamo – ha concluso l’assessore – che in Lombardia abbiamo oltre 800 alpeggi, risulta facile comprendere come, senza questa mutua cooperazione tra Istituzioni pubbliche ed imprese, si andrebbe incontro a un grave declino ambientale, oltre che produttivo”. Le domande pervenute sono state selezionate dalle 23 Comunità montane della Lombardia, le quali verificano la progettazione e la conformità delle opere realizzate e controllano i tempi di esecuzione. Gli interventi sono realizzabili solo nei mesi estivi, a causa del freddo e della neve che impedisce l’accesso ed i lavori da ottobre a maggio.