Scoperto a Castellanza insetto utile per combattere l’ambrosia, arriva dal Nordamerica
La scoperta, per la prima volta in Lombardia, di una specie di insetto – già identificato in altri luoghi – potrebbe rivelarsi utile, per combattere la proliferazione dell’ambrosia e interessante, quindi, come strumento per la lotta biologica a questa pianta infestante, particolarmente diffusa nella nostra regione.
Il Laboratorio fitopatologico del Servizio fitosanitario regionale, che ha sede a Vertemate con Minoprio (Como), ha individuato l’insetto su segnalazione del responsabile dell’Ufficio ecologia del Comune di Castellanza (Varese).
ARRIVA DAL NORDAMERICA – L’insetto – la cui denominazione scientifica è Coleoptera Chrysomelidae Galerucinae – è specie di origine neartica, cioè di provenienza nordamericana, ed è presente in Canada, Stati Uniti e Messico, accidentalmente introdotto in Corea, Cina, Giappone e Taiwan. Si tratta di specie oligofaga, associata alle Asteraceae, ma con preferenza per l’Ambrosia artemisiifolia. I primi campioni, raccolti nel luglio scorso, sono stati affidati al Laboratorio fitopatologico del Servizio fitosanitario regionale. Dopo essere stati identificati a livello specifico su base morfologica, tale determinazione è stata confermata attraverso l’analisi del Dna. Ulteriori osservazioni hanno consentito di rinvenire la specie nelle province di Como, Varese, Milano e meno diffusamente a Lecco e Pavia.
DAI PRIMI RILIEVI SEMBRA FUNZIONARE – Sull’Ambrosia artemisiifolia l’insetto ha localmente causato gravi defogliazioni nelle condizioni d’infestazione più severe. In alcuni casi l’effetto in pieno campo è paragonabile a un diserbo selettivo. Contemporaneamente i rilievi aerobiologici condotti nelle stazioni di monitoraggio dei pollini d’interesse allergologico di Legnano, Magenta e Rho (Milano) hanno evidenziato una notevole diminuzione delle concentrazioni di ambrosia. Questa specie è un importante agente di controllo biologico dell’ambrosia e viene a tale scopo attualmente allevata artificialmente e rilasciata con successo in Cina e in altri Paesi, mentre viene studiata in Europa per le stesse ragioni. Il ritrovamento in Lombardia rappresenta la prima segnalazione in Italia. I tecnici regionali spiegano che nei nostri ambienti sarà necessario continuare le osservazioni, nei prossimi anni, per riconoscere il suo effettivo ruolo nel contenimento dell’Ambrosia artemisiifolia che si è dimostrato promettente. Si tratta di prime ricerche, che sono quindi destinate a proseguire nei prossimi anni. (Ln)