Bergamo celebra la sua polenta taragna con il Formai de mut di Branzi
Bergamo festeggia la ‘sua’ polenta taragna. Da oggi a domenica 24 novembre il Palamonti e la Cittadella dello sport ospiteranno la kermesse dedicata alla polenta taragna.
L’evento è organizzato dall’Associazione Fiera San Matteo di Branzi, in collaborazione con l’Unità di Ricerca per la Maiscoltura di Bergamo, la Cra-Mac.
Branzi non è solo un piccolo e ameno Comune della Val Brembana, è soprattutto la capitale storica della polenta taragna visto che proprio qui si produce il tipico formaggio Branzi, il Formai de mut e il Bitto storico, ingredienti della polenta taragna orobica.
L’obiettivo dell’iniziativa presentata a Palazzo Frizzoni, sede del municipio di Bergamo è quello di far conoscere l’oro della terra bergamasca come sapore rappresentativo ad Expo 2015.
La polenta è definita come l’oro della terra perché rappresenta un elemento di nutrizione basico presente nella vita quotidiana della famiglia da secoli, è versatile perché accompagna piatti sia casalinghi sia di alta cucina. E dal punto di vista nutrizionale è un piatto adatto anche ai vegetariani e nutre in modo sano.
La fiera dedicata alla taragna celebrerà innanzitutto i suoi ingredienti: le pregiate farine, in particolare quelle ottenute con il mais Spinato di Gandino (presidio Slowfood), il Rostrato rosso di Rovetta, il Nostrano dell’Isola e il Misto Saraceno della Valtellina. Quindi i prodotti caseari: Formaggio Tipico di Branzi, Formai de Mut dop dell’alta Val Brembana, Bitto e Bitto storico (presidio Slow food). Negli stand sarà possibile degustare una serie di selezionati prodotti tipici che si abbinano alla polenta taragna: i vini dei Consorzi del Moscato di Scanio e del Valcalepio, i grandi vini valtellinesi, birre artigianali bergamasche, parüch (o spinacio di montagna), funghi, tartufo nero di Bracca, uova, salumi di montagna, sardine essicate del lago d’Iseo e naturalmente i Formaggi Principi delle Orobie (oltre a Branzi Ftb, Formai de Mut e Bitto Storico, anche Strachitunt Valtaleggio dop, Stracchino all’antica delle Valli Orobiche e Agrì).
Questo progetto nasce dalle due precedenti edizioni svoltesi a Branzi, patria del ‘Sole d’inverno’, così veniva chiamata la polenta taragna. Per tre giorni questo antico piatto, spina dorsale della cucina bergamasca, sarà il protagonista dell’evento cittadino. Il Palamonti ospiterà anche le mostre dedicate ai 150 anni del Cai nazionale e ai 140 della sezione locale, nonché una trentina di stand di prodotti tipici che si abbinano perfettamente alla taragna.
La manifestazione sarà inaugurata oggi alle 17 con un convegno a cui interverranno il Presidente dell’Associazione Fiera San Matteo-Branzi Francesco Maroni, il presidente di Turismo Bergamo Luigi Trigona, Andrea Locati della Camera di commercio, il consigliere di Expo 2015 Fabio Marazzi, l’assessore provinciale all’Expo Silvia Lanzani, e Paolo Valoti dell’Unità di ricerca per la maiscoltura di Bergamo.
Sabato e domenica in programma laboratori del gusto con Slow food, analisi sensoriali di polente e formaggi, quindi convegni di formazione per operatori e appassionati di cucina e cibo del territorio, realizzati in collaborazione con Ascom Formazione e Cescot Confesercenti, open day nella Cittadella dello sport e tornei sportivi dimostrativi. La tensostruttura con stand e menù sarà aperta dalle 17 alle 22 di venerdì, dalle 10 alle 22 di sabato e domenica.
La Camera di Commercio di Bergamo, che promuove la tutela del prodotto tipico bergamasco, come il marchio “Bergamo città dei mille… sapori“, ha recentemente istituito una commissione di esperti per definire la “ricetta della polenta taragna orobica”.
GRANO SARACENO – Il grano saraceno (Fagopyrum esculentum) è una pianta a fiore appartenente alla famiglia delle Polygonaceae. Il nome scientifico, Fagopyrum deriva dalla combinazione del latino fagus (con il faggio ha in comune la forma assai caratteristica dei semi triangolari) e dal greco piròs (come dai semi del frumento anche dai semi del grano saraceno si ricava una farina). A causa delle sue caratteristiche nutrizionali e dell’impiego alimentare, questo vegetale viene spesso collocato commercialmente, tra i cereali, nonostante tale classificazione sia impropria, non appartenendo il grano saraceno alla famiglia delle Graminacee.
ORIGINI – È una pianta spontanea nelle zone della Siberia e della Manciuria. La coltura si è propagata in Cina nel X secolo e in Occidente durante il Medioevo. Il grano saraceno si distingue dai comuni cereali per l’elevato valore biologico delle sue proteine, che contengono gli otto aminoacidi essenziali in proporzione ottimale, mentre i “cereali veri” contengono poca lisina. Rispetto alla farina di frumento, quella di grano saraceno è priva di glutine ed è quindi adatta per i soggetti celiaci. Il grano saraceno è una buona fonte di fibre e di minerali, soprattutto manganese e magnesio.