Arriva “Buono e onesto”: latte intero Uht a 99 cent/litro, iniziativa Copagri. Assessore Fava: “Sostenere progetti che remunerano filiera”
Un prodotto sano, genuino, tracciato all’origine, offerto al consumatore a un prezzo attraente e in grado di soddisfare il produttore. Latte che potrà essere controllato dalla fase di mungitura via internet, collegandosi al sito latteonesto.com. Ovviamente in diretta, al classico orario da levataccia. Questa, in sintesi, l’iniziativa ‘Buono e onesto‘, il progetto di Copagri presentato a Brescia dal presidente lombardo dell’associazione di categoria Roberto Cavaliere, con l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava e l’assessore provinciale all’Agricoltura Gian Francesco Tomasoni.
PRIMO UHT ITALIANO – Dal 24 febbraio prossimo il ‘Latte onesto’ Uht intero sarà disponibile nei punti vendita Lidl di Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria e metà Emilia Romagna. A 99 centesimi il litro. Uno degli aspetti innovativi del progetto, ha sottolineato Cavaliere, che ha ringraziato l’assessore Fava per essersi speso nella battaglia sul prezzo del latte, “è proprio l’accordo con una catena di distribuzione, per cercare di coinvolgere più consumatori possibili. Nel gruppo Lidl, che nel 2013 ha ottenuto il premio di ‘Miglior supermercato Italia 2013’ per investimenti nei prodotti ‘Made in Italy’, abbiamo trovato spazio: il prodotto farà parte del progetto Lidl della filiera italiana. Siamo i primi a produrre un vero Uht italiano. Entro il 2014 estenderemo il progetto ad altre referenze, andando a certificare anche il Grana Padano con apposite metodiche di produzione”. Realtà produttiva che ha iniziato a sviluppare il progetto all’interno di Copagri è ‘Fattorie Padane’ a Treviglio (Bergamo), una cooperativa che trasforma 1800 quintali di latte al giorno, di cui 150 destinati alla trasformazione del prodotto siglato ‘Buono e onesto’.
“Buono e Onesto” è un progetto altamente innovativo, promosso da Copagri e dall’Associazione Produttori Latte della Pianura Padana, in partnership con l’European Milk Board, l’associazione europea che rappresenta 19 organizzazioni di produttori di latte provenienti da 14 paesi europei e un totale di circa 100.000 produttori di latte. Il compito fondamentale dell’Associazione è di garantire la fornitura di un prodotto locale che abbia determinate caratteristiche di qualità e che nel contempo possa garantire un valore aggiunto che assicuri vita, stabilità e sicurezza all’ambiente rurale. Ciò risulta ancora più fondamentale quando si voglia salvaguardare la sovranità alimentare come garanzia d’indipendenza per il futuro proteggendo e conservando il paesaggio agricolo.
QUALITÀ E TRACCIABILITÀ CONDIZIONI PER ACQUISTO – “Finalmente qualcuno nella Grande distribuzione – ha detto l’assessore Fava – ha iniziato a capire il peso di questo modo di fare impresa e distribuzione oppure è il mercato che ha modificato gli obiettivi? La verità sta nel mezzo: il consumatore esigente e avido di informazioni vuole capire cosa compone il prezzo, la qualità di quello che dà ai propri figli. Un interlocutore che investe nel ‘Made in Italy’ come Lidl se ne è accorto”. “Dopo oltre 20 anni di massificazione sul prezzo, è inaccettabile – ha aggiunto Fava – che l’unico elemento che balza all’occhio sia il prezzo. Questo progetto ribalta la situazione, facendo in modo che la filiera sia evidenziata all’atto della vendita“.
CONSUMATORI COMPRINO VICINO – “Oggi va dato atto che il grosso della produzione passa dalla Gdo e questo influenza le oscillazioni sensibili sul mercato – ha proseguito – e poi ci sono anche oscillazioni dello stesso prezzo che derivano dall’esterno. Spesso dunque vediamo che tutti sanno produrre, ma è altrettanto vero che non tutti fanno il latte come lo facciamo noi. Il nostro è un prodotto garantito, che può essere determinante per la tenuta di un sistema sociale.
La Lombardia produce il 42 per cento del totale nazionale di latte ed è anche per questo che è intervenuta nel dibattito sul prezzo. Ma, se, dopo gli accordi siglati, il mercato comincia a dare segnali di stabilizzazione, dobbiamo fare scelte per garantire remunerazione nel medio e lungo periodo. Come? Condizionando almeno parzialmente le abitudini dei consumatori, consapevoli che, se si compra un certo latte, si compie un gesto etico, che fa bene alla nostra economia e al territorio. Perché gli agricoltori, il 2 per cento della forza lavoro, gestiscono in Lombardia l’80 per cento del territorio. L’agricoltura oggi ha valenza sociale, ambientale oltre che economica. Tutte le volte che un’organizzazione di categoria spinge perché venga valorizzata la nostra specificità e aumentata la remunerazione noi, come Regione Lombardia, saremo al loro fianco. Presupposto dell’impresa è la remunerazione del prodotto. Tutte le iniziative in tal senso noi le sosterremo direttamente, e se serve faremo accordi anche con la grande distribuzione organizzata”.
NASO ELETTRONICO – Alla presentazione è intervenuto il professor Luigi Bonizzi, del Dipartimento Scienze Veterinarie dell’Università di Milano, partner scientifico dell’associazione nella realizzazione del progetto. La garanzia di tracciabilità del prodotto arriva, infatti, da marcatori rilevabili solo da un naso elettronico, che si trovano nel latte e riportano al territorio di produzione perché individuano, ha spiegato Bonizzi, “le situazioni di quel territorio specifico: non solo le proteine, ma anche i microorganismi, gli aromi, i profumi, sostanze legate al metabolismo batterico, che possono anche dare valore aggiunto biologico al prodotto. Una metodica che sarà certificata dall’Università di Milano”. (Ln)