CaseoArt porta a Pandino (CR), i molteplici sapori dei formaggi italiani: aromatizzati, ubriachi, stagionati, DOP e generici.
Sono 334 i formaggi iscritti al concorso “Caseo Art – Premio all’eccellenza dell’arte lattiero-casearia”, organizzato da “Asso Casearia Pandino”, l’Associazione dei diplomati della scuola casearia (www.assocaseariapandino.it/), in programma sabato 15 e domenica 16 marzo 2014 a Pandino.
I prodotti provengono da 13 Regioni e 32 Province. Lombardia, Toscana, Veneto, Piemonte, Sicilia ed Emilia Romagna, quelle con il maggior numero di partecipanti. Bergamo, Grosseto, Cremona, Vicenza e Mantova le più rappresentate.
La manifestazione, che intende esaltare la tradizione casearia italiana, vede gareggiare un’eterogeneità di prodotti di qualità, dimostrazione di una vera e propria arte italiana del saper fare. Tra i formaggi iscritti, di cui 136 DOP e 198 generici, si distinguono alcuni prodotti che fanno della particolarità del gusto il loro cavallo di battaglia. Formaggi aromatizzati con zafferano, al tartufo, alle spezie, alle foglie di noci, con vinacce di Vin Santo e gli “ubriachi” di Prosecco o di Morellino di Scansano costituiscono il carnet dei “sapori creativi”.
La particolarità dei prodotti in gara non si esaurisce solo nel gusto ma anche nella stagionatura. A sfidare i sapori creativi, le stagionature del Gran Cao, con latte di pecora, affinato per 48 mesi; quella del Gran Musi col latte di vacca e asina, maturato per 12 mesi e, quella del Cacioricotta, prodotto con l’antica coagulazione termica.
In gara, accanto ai formaggi più ricercati, i grandi classici DOP: Asiago, Bra, Casciotta d’Urbino, formaggella del Luinese, Formaggio di Fossa, Furmai de Mut, Gorgonzola, Grana padano, Montasio, Monte Veronese, Parmigiano Reggiano, Pecorini (Romano, Sardo, Siciliano e Toscano) Provolone Valpadana, Quartirolo, Taleggio, e la Vastedda della Valle del Belice (formaggio a pasta filata con latte di pecora ).
La sfida inizia sabato 15 marzo, nella scuola di casearia di Pandino. Formaggi e casari, sfileranno davanti a una giuria, esperta e qualificata, costituita da assaggiatori ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi) da Tecnici produttori e da addetti della Grande Distribuzione. I giurati valuteranno il prodotto di ciascun caseificio secondo un rigoroso metodo di valutazione sensoriale che prevede apposite schede a punti. La successiva elaborazione delle schede permetterà la stesura di una classifica delle diverse categorie a concorso per le quali saranno premiate le prime tre posizioni.
Si continua domenica 16 marzo nella cornice del Castello Bernabò-Visconti dove sarà il pubblico a diventare protagonista, assaggiatore e critico in una degustazione non-stop dalle ore 9 alle 18. Le valutazioni sensoriali ed il gradimento all’acquisto del pubblico, saranno raccolti in specifiche schede e, dopo l’elaborazione saranno comunicate ai singoli sfidanti per diventare interessanti stimoli in chiave marketing.
Sempre domenica, dalle ore 9 alle ore 12 una speciale giuria composta da tecnici ed esperti enogastronomi, individuerà il formaggio “migliore tra i migliori” scegliendolo tra i primi classificati nelle varie categorie sulla base di eccellenza sensoriale e difficoltà tecnologica di elaborazione. La proclamazione dei vincitori di categoria e del vincitore assoluto, cui sarà assegnato il “Trofeo San Lucio”, avverrà solo giovedì 1°maggio, nelle sale del castello di Pandino.
Per il formaggio vincitore, sarà elaborato un profilo sensoriale a cura dell’arbitro del concorso Vincenzo Bozzetti, noto esperto e scrittore di settore.
“La varietà che caratterizza i prodotti iscritti a CaseoArt – afferma Vincenzo Bozzetti – dimostra tutta la ricchezza del nostro patrimonio agroalimentare; una ricchezza specchio di condizioni geo-economiche (le innumerevoli mille valli e le difficoltà di collegamento), della nostra storia (l’Italia dei Comuni), delle nostre diverse colture agricole e di allevamento zootecnico (vacca, pecora, capra e bufala) e, non ultimo, di diverse tecnologie (dalla pasta cruda, alla semicotta, alla cotta ed alla pasta filata). Insomma, abbiamo tutti i formaggi dei francesi a cui aggiungiamo le nostre paste filate a loro sconosciute. In pratica, un patrimonio caseario unico al mondo che rappresenta una leva formidabile per lo sviluppo economico reale del nostro Paese.”
“Il 10% delle strutture iscritte a CaseoArt – conclude Daniele Bassi, Presidente di Asso Casearia Pandino – rappresenta la grande industria, il 60 % le piccole e medie imprese, mentre circa un 30 % piccole aziende per lo più a carattere agricolo. Una competizione tra realtà molto diverse accomunate in una stessa ricerca: eccellere nella qualità”.