A Milano il cibo fa spettacolo con il TEATRO-CUCINA®
La prossima performance è in programma domani sera. Altre sono in calendario fino al 28 gennaio all’ Atelier di Teatro in Polvere (Via Bastia 15, Milano) che ospita l’intrattenimento conviviale in 5 portate e 2 atti Teatro-Cucina.
SPETTACOLO DA MANGIARE – Oltre la tenda rossa una tavolata a forma di ferro di cavallo apparecchiata con tovaglie damascate, piatti in metallo e cotto, cucchiai di legno e posate d’argento, bicchieri smaltati, anforette di terracotta, 30 commensali ovvero 30 spettatori di un insolito banchetto che è parte dello spettacolo teatrale. Musica e farina, danza e acqua, canto e vino si impastano per nutrire corpo e anima di chi assiste e prende parte al Teatro-Cucina. Non si mangia durante lo spettacolo ma si è parte di uno spettacolo da mangiare dove le pietanze sono a base di prodotti tipici regionali sapientemente combinati per coniugare semplicità e raffinatezza.
Le 5 portate vengono servite dagli attori durante lo spettacolo sono composte da ingredienti che scaturiscono dai pensieri e dalle azioni dell’attore. Durante lo spettacolo musica e farina, danza e acqua, canto e vino si impastano per nutrire corpo e anima.
CUCINA REGIONALE E TRADIZIONI IN SCENA – Il rito del cibo e del vino che viene raccontato da Teatro-Cucina affonda le radici nella tradizione popolare partenopea, le ricette proposte derivano dalla cucina regionale e sono legate alle tradizioni, intrecciati a racconti del passato. I piatti serviti evocano i sapori della memoria, profumi e odori speziati, suoni e rumori che scandiscono il ritmo di uno stato d’animo, colori della terra e forme che raccontano la vita. Ogni portata è legata alla drammaturgia, quindi lo stile teatrale cambia in base a quello che viene preparato e servito. Così i personaggi mutano con il mutare delle portate e con il variare dei vini. La parte recitata ora è triste, ora è spensierata, ora è arguta, ora è scanzonata.
L’IDEA DEL TEATRO-CUCINA – Valentino Infuso inizia a pensare a Teatro-Cucina nel maggio 2000, il debutto dello spettacolo avviene nel novembre 2001 a Milano dopo 18 mesi di preparazione, contando 2004 repliche col tutto esaurito e lunghe liste d’attesa. Si tratta di un approccio gastronomico al teatro e il legame tra le pietanze e la drammaturgia è così stretto al punto tale che se una vivanda dovesse essere sostituita, anche l’azione scenica sentirebbe necessità di mutare. Questo legame rende preferibile, ai fini di una fruizione ideale, che lo spettatore non sappia quali siano le portate che gli verranno servite fino al momento in cui non saranno evocate e create in scena dagli attori.
L’empatia dell’attore e del commensale è naturale e fondamentale per il godimento dell’azione teatrale. Il cibo, medium emozionale tra attore e spettatore, racconta la vita, non una in particolare, ma quella in cui ogn’uno si riconosce, attraverso piccoli gesti, impercettibili sfumature dell’esistere, nella memoria di suggestioni, odori, sensazioni. Uno spettacolo per ricordarci che cibo e cucina sono due forme di crescita culturale ma anche di nutrimento fisico e spirituale.
I PROTAGONISTI
ELISABETTA FALENI: coreografa, regista e co-autrice dello spettacolo. Diplomata al Teatro alla Scala di Milano e al Bolscioi di Mosca, approfondisce il proprio percorso nel teatro-danza con la compagnia Tanztheater di Pina Bausch. Collabora con diversi registi teatrali, tra cui Antonio Sixty ed Antonio Latella, elaborando una propria drammaturgia del movimento applicata al lavoro dell’attore. Da diversi anni svolge la propria attività come danzatrice, attrice e coreografa realizzando coreografie come “Circe” e “Six p.m.” per il Balletto di Spoleto, nonché “Flatus, un canto da”, il cui video vince il primo premio “Sole d’Oro” a Riccione e il primo premio “Thaw 97 intermedia video art” nell’Iowa. È co-fondatrice di Teatro in Polvere, nell’ambito del quale avvia, come autrice e regista, la realizzazione del progetto teatrale in dieci episodi di “Umano troppo Umano”.
VALENTINO INFUSO: è ideatore e co-autore del progetto Teatro-Cucina. Napoletano, classe ‘76, attore-danzatore, mimo, trainer, mascheraio, laureato in economia (con tesi sui nessi fra Teatro ed Economia, Università Bocconi). inizia la propria formazione attoriale a Napoli con Ettore Massarese e a Milano presso lo Studio Laboratorio dell’Attore diretto da Raul Manso. a Roma. Studia danza, voce e canto, mimo, scherma teatrale, danza butoh e approfondisce il proprio percorso teatrale con diversi altri maestri quali Silvya Kanter, Hector Malamoud, Yves Lebreton, Antonio Fava, Danio Manfredini, Giorgio Rossi, Atsushi Takenouchi, Yumiko Yoshioka, Maria Consagra, Lindsay Kemp. Dopo profonde esperienze nel giovane teatro milanese (Aia Taumastica e Macrò Maudit con cui si classifica secondo al premio Scenario), nel 2000 fonda assieme alla regista-coreografa Elisabetta Faleni (danzatrice diplomata alla Scala di Milano e al Bolshoi di Mosca, collaboratrice di Pina Baush) la compagnia Teatro in Polvere, nell’ambito della quale, intraprendendo un fondamentale percorso nel teatro-danza. Nel 2006 approda alla corte di Raffaella Giordano in qualità di interprete nella nuova creazione “Cuocere il Mondo” con tour in Italia e in Francia. Partecipa a importanti festival italiani quali Contemporanea07 di Prato, Colline Torinesi, BolzanoDanza, ExTerni, OperaEstate, Vie-Scena Contemporanea. Nel 2008 viene selezionato in qualità di performer dal coreografo Ismael Ivo alla Biennale danza di Venezia. Appresa l’arte della fabbricazione della maschera in cuoio dal maestro Antonio Fava, si fabbrica le maschere dei personaggi che porta in scena, elaborando una propria poetica del movimento. Alcune sue maschere sono utilizzate da compagnie di Commedia dell’Arte attive negli Stati Uniti, in Svizzera, Polonia e Italia. Collabora con diverse compagnie sul territorio nazionale e da una decina di anni conduce laboratori sul training dell’attore e attualmente sull’uso contemporaneo della maschera. Tra le sue ultime produzioni teatrali “Sushidio®”, “Il Piccolo Attore” e “Dojo-Ji” con la cantante giapponese Shinobu Kikuchi. E’ fondatore e direttore artistico del collettivo “MOH” con cui vince il bando di produzione “Prime Visioni 2012” della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena – ERT per la nuova produzione “Pecunia! Pecunia!
ROBERTO ZANISI: solista nell’ultimo film di Silvio Soldini “Giorni e nuvole” e nel tour teatrale di Anna Oxa, inizia la sua carriera come chitarrista fingerpicking. È allievo di Dom Um Romao e di Burhan Oçal, con i quali sviluppa nuove tecniche percussive. Con Luciano Margorani e Carlo Actis Dato fonda “Terzetto Garibaldi” e “Vendetta”. E’ membro del “Visna Mahedi Ensemble” e del “Musci/Venosta Ensemble”, suona bouzouki e cümbüs (un incrocio tra sarod, dobro, banjo e oud), è il musico-attore del “Teatro-Cucina”, in estate va in giro con Stewart Copeland e la Notte della Taranta, si destreggia su darbuka ed ammennicoli vari col Giovanni Venosta per le musiche dei film dei vari Soldini & co. tra cui “Le acrobate” e “Un’anima divisa in due”.. e ha smanacciato per anni sulle pelli e sulla steel-pan nelle orchestre salsa della padania. Da più di vent’anni ha scoperto il rebetiko e l’ha amato studiato e riletto tanto che, l’anno scorso, è finito nella raccolta “The diaspora of rebetiko”, unico italiano a gridare il suo amore per mangas e amanès. Ha suonato dal vivo con Sainkho Namtchylak, Martin Tetreault. Strumento solista nell’ultimo film di Silvio Soldini “Giorni e nuvole”, è attualmente impegnato nel tour teatrale di Anna Oxa.
DAVIDE OLDANI Milanese, classe 1967, ha seguito un percorso professionale che gli ha consentito di conoscere e confrontarsi con i maggiori chef di livello internazionale. Folgorato dall’incontro con Gualtiero Marchesi nel 1987, prosegue il suo cammino alla volta di Londra, dove affianca Albert Roux, approdando nel ‘90 a Montecarlo, alla corte di Alain Ducasse. Prosegue poi da Fauchon a Parigi, dove incontra il noto pasticcere Pierre Hermé. Nel ‘96 assume la guida del celebre ristorante “Giannino”, vero tempio milanese dell’alta cucina, dove arriva a realizzare piatti derivanti dal corretto accostamento tra cucina nuova e tradizionale e conquistando così la sua prima stella Michelin. Alta qualità delle materie prime e rispetto degli esatti tempi di cottura, insieme ad una creatività libera da schemi che imprigionano il concetto di cucina, sono da sempre i principi base del suo lavoro. Attualmente sta ottenendo numerosi riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale col suo ristorante nel Milanese “D’O”.
Prossime date
Giovedì 15 gennaio – ore 20.30
Sabato 24 gennaio – ore 13.30
Domenica 25 gennaio – ore 13.30
Martedì 27 gennaio – ore 20.30
Mercoledì 28 gennaio – ore 20.30
Costo
intero: 60,00€ – ridotto (under23 e over65): 45,00€
Agevolazioni gruppi: ogni 10 paganti l’11° è omaggio
ingresso riservato ai soci Dulcamarateatro: quota associativa 2014/2015 – 6,00€
Prenotazioni e informazioni
Virginia cell.320 8186817
teatrocucina@teatroinpolvere.it
Ufficio stampa
Virginia Greco
produzione@teatroinpolvere.it
cell. 320 8186817
www.teatroinpolvere.it
DULCAMARATEATRO
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