Arabesque café, un tuffo negli anni ‘50 con sapori e atmosfera milanesi
di Nicoletta Morabito
“Arabesque Café”, un nome francese per un nuovo locale tutto milanese, ma si sa il legame tra Milano e la Francia è sempre stato forte.
Ideato e creato da Chichi Meroni, gran donna milanese artefice di moda e design, appassionata di abiti, gioielli e arredamento vintage, Arabesque Café è : “L’ultimo anello di una catena di luoghi che abbiamo creato nel tempo: boutiques di moda, design, mobili, abiti e gioielli vintage che hanno uno stile che si colloca nello spazio temporale che va dagli anni 20’ fino agli anni ’60. Visto che in famiglia siamo tutti appassionati di cucina , un ristorante è stata una scelta naturale. Per l’arredo e lo stile di Arabesque café ho scelto gli anni ’50. Con un lungo lavoro di ricerca ho recuperato e fatto restaurare alcuni vecchi mobili dell’epoca mescolandoli con quelli disegnati da me come i tavolini e le poltroncine della sala da pranzo”.
Il locale, inaugurato pochi giorni fa, è gestito da uno dei figli Leopoldo Meroni e si trova in via Francesco Sforza angolo Largo Augusto. Si presenta come un posto di incontro, non un semplice ristorante, e Chichi Meroni lo definisce Cult Concept. La cucina rafforza la sua identità milanese e regionale andando a scegliere solo materie prime e vini del territorio lombardo e proponendo anche ricette e cibi dimenticati come per esempio il pesce di acqua dolce. Luciano Tona chef executive e Tania Ghedini chef, interpretano il tutto con una nota di modernità e leggerezza inserendo in menù anche piatti vegetariani e vegani.
La carta dei vini offre il meglio del made in Lombardia, Valtellina, Franciacorta, Oltrepò Pavese e perfino qualche piccolo produttore di vino biologico. Nella zona bar si può fare colazione, ma anche una pausa caffè e un aperitivo serale.
L’ambiente anni ’50 è stato riprodotto in ogni minimo particolare, dal pavimento realizzato su disegno originale di Gio Ponti, , alle lampade Bubble tipiche degli anni ’50 firmate dal designer George Nelson, uno dei fondatori del “modernismo americano”.
In un angolo una ampio spazio è dedicato al salotto letterario con divani e poltroncine e una libreria angolare dove si possono acquistare pubblicazioni rare e preziose di moda, fotografia, lifestyle, arredamento e cucina, in consultazione anche riviste come Artforum International prestigiosa rivista d’arte contemporanea.