Biondelli Brut, raffinata espressione di Franciacorta
di Giovanna Moldenhauer
Joska Biondelli dopo gli studi di economia a Milano e un periodo come ‘head hunter nel settore finanziario della City, torna in Franciacorta scegliendo dopo suo padre Carlottavio, che da molti anni coltiva uve sul territorio, di essere viticoltore.
Dopo breve tempo prende la decisione di avviare una produzione di Franciacorta con uve da vigneti propri destinando così la produzione del 2010 alle prime bottiglie, occupandosi personalmente delle attività in vigna e in cantina. I riconoscimenti nazionali e internazionali conquistati dai prodotti Biondelli da qualche hanno dato conferma al motto di Joska “La ricerca della qualità è un obbligo” e alla sua visione molto chiara riguardo al futuro sin dai primi tempi.
Ci troviamo a Bornato di Cazzago San Martino, a Sud del Lago d’Iseo. La zona è contraddistinta da un terreno di origine morenica, da un clima caratterizzato da inverni rigidi ed estati calde con alte escursioni termiche tra il giorno e la notte che sono provocate dalle correnti di aria fredda provenienti dalle Alpi che si incanalano nella valle del Lago d’Iseo e che si rivelano preziose ai fini del processo di maturazione delle uve e della preservazione di acidità, dei profumi del vino.
L’azienda si estende su 10 ettari di proprietà dove le vigne allevate a guyot sono per 8 ettari di chardonnay e per 2 di Pinot Nero. Situati a un’altitudine di 250 metri s.l.m. hanno esposizione Sud con una densità media dei ceppi per ettaro. La scelta di Joska, di suo padre Carlottavio in precedenza, è di lasciare a ognuno dei 5 vigneti che costituiscono l’insieme delle proprietà un nome già presente in documenti cartografici.
Nave è il vigneto principale, dove si trovano 3 ettari di Chardonnay. Come suggerisce il nome ha la forma di una barca, un andamento pianeggiante e produce uve dall’ottima complessità.
Brolo il nome identifica un vigneto cinto da un muro o una siepe. Le vigne con la superficie di un ettaro sono di Pinot Nero.
Stazione il nome ha origine dalla vicina stazione e vi si trova un impianto di Chardonnay.
Terrazze rappresenta un impianto recente di soli 4 anni dove è coltivato il Pinot Nero. Sarà utilizzato in futuro.
Paini distaccato dai precedenti è tutto a Chardonnay dove la varietà si esprime con un particolare livello di acidità.
Che il vino si faccia in vigna e non in cantina è un principio considerato naturale sia dalla famiglia Biondelli così come da tutti i collaboratori attivi in questo progetto. Un’attenzione estrema per l’ecosistema è sempre stata evidente sin dall’avvio della produzione iniziata con le uve vendemmiate nel 2010. Ne è testimone la conclusione del processo di conversione ad agricoltura biologica ultimato nel 2013. La prima produzione della cantina Biondelli è stata di 19.000 bottiglie di Brut (vino oggetto del nostro approfondimento) presentato a dicembre 2012 e di 6.000 di Saten uscito a luglio 2013. L’entusiasmo di Joska e dei suoi collaboratori sin dai primi tempi è stato messo a dura prova da una grandinata durante il mese di luglio che ha costretto alla pratica della vendemmia selettiva per neutralizzarne gli effetti. Nel 2011 il numero delle bottiglie è incrementato grazie a una vendemmia praticamente perfetta grazie a un rapporto bilanciato tra acidità e zuccheri. L’operazione di sboccatura, fin dal primo anno, viene effettuata per scelta aziendale in diversi momenti.
L’etichetta dei vini è stata creata da Joska insieme al padre Carlottavio. L’idea di fondo è da un lato trasmettere i valori della famiglia e dell’azienda (semplicità, eleganza e rispetto per la tradizione) e dall’altro evidenziare alcuni elementi (i nomi Biondelli, la Franciacorta e lo stemma di famiglia) necessari ai fini di una immediata assunzione di responsabilità da parte della famiglia Biondelli.
Joska sostiene infatti che mai quanto nel settore alimentare è fondamentale che il produttore si esponga sempre in prima persona in modo da poter rispondere personalmente della qualità del proprio vino di fronte ai consumatori. Il risultatoè un’etichetta elegante, con personalità e al tempo stesso nel rispetto delle regole severe date dalla legislazione in tal senso.
Il team di collaboratori è formato da Cesare Ferrari enologo con oltre cinquant’anni di attività sul territorio franciacortino e padre dei molti vini che hanno reso la Franciacorta celebre e apprezzata.
Diego Uberti è agronomo e responsabile dei lavori in vigna e in cantina. Con oltre 30 anni di esperienza in Franciacorta è uno strenuo sostenitore dell’agricoltura biologica. Ritiene che i vigneti realmente vocati di Biondelli possono produrre ogni anno un’uva sana e di grande qualità senza dovere ricorrere ad antiparassitari, diserbanti e prodotti sistemici in genere.
Roberto Ravelli enologo e agronomo con oltre 30 anni di esperienza nel mondo del vino svolge le mansioni di coordinamento del comparto commerciale e di consulenza in ogni fase produttiva. Dalla scelta dei tempi di vendemmia agli assaggi di cuvée e liquer, dal packaging alla presentazione dei prodotti.
La produzione Biondelli al momento interamente prodotta da 100% Chardonnay iniziata con il Brut e con il Saten ha visto l’inserimento del millesimato Première Dame, presentato a EXPO con l’annata 2011.
Il Biondelli Brut è ottenuto dai vigneti Nave e Paini dove le piante cresciute su terreni morenici sottili con buona presenza di scheletro hanno esposizione sud. Da questo contesto produttivo e dal suo microclima si ottengono uve che conferiscono al vino una paletta olfattiva di grande complessità, un gusto bilanciato tra acidità e mineralità, piacevole con un retrogusto dalla decisa personalità.
La nostra degustazione ottenuta dalla vendemmia 2012 ha un colore giallo luminoso solcato nel calice da bollicine sottili. I profumi dalle svariate sfumature spaziano dalla frutta tra cui mandarino, cedro, fico, albicocca in gelatina che si stemperano con la rosa e il glicine, per poi avere ancora mela, pera, pesca, uva spina, di confetti alla cannella, mandorle e nocciole appena tostate, con dolcezze di pasticceria da forno, di marzapane e a chiudere di liquirizia. Fresco, secco con il suo dosaggio di soli 6 grammi litro di zucchero, sapido è equilibrato in bocca dove si ritrovano i profumi già percepiti al naso e dove dominano toni di agrumi, cedro candito e note minerali. A chiudere una nota di liquirizia ne denota una complessa eleganza. Biondelli Brut ottimo come aperitivo è perfetto con i primi piatti come linguine ai frutti di mare oppure con pesci e crostacei. Preparazioni più complesse con carni bianche sono bilanciate dal vino per il suo equilibrio, profumi e carattere già determinato, sin dalla vendemmia, da uve sane e di grande qualità dove il terroir e il microclima determinano il valore aggiunto del Franciacorta interpretato da Joska e dal suo team di collaboratori.