Carne in crisi, a Mantova rischia settore da 50 milioni
Carne italiana in crisi, sono in pericolo la bistecca e la braciola Made in Italy. L’allarme arriva da Coldiretti Mantova in occasione della Giornata nazionale della carne italiana, celebrata al Centro congressi del Lingotto di Torino con migliaia di allevatori e consumatori in piazza a difendere il primato italiano della qualità e della sicurezza. Consumi in calo e prezzi non più in gradi di coprire i costi fissi – spiega l’organizzazione agricola – stanno minando alle basi un settore importante per l’economia, con ripercussioni pesanti sull’occupazione e sulla sicurezza alimentare, che nel Mantovano vale oltre 50 milioni di euro: i bovini da carne sono circa 97 mila, distribuiti su 600 aziende da carne e 570 a orientamento misto, per un potenziale produttivo di oltre 25 mila tonnellate di carne.
“Molte stalle, specialmente le più piccole, stanno chiudendo – spiega Primo Cortelazzi, Presidente del Consorzio lombardo carni bovine – e rispetto all’anno scorso c’è stato un calo della produzione di circa il 20%. Per recuperare terreno dobbiamo riprendere in mano il dialogo con il consumatore, facendogli capire che la carne, se inserita in una dieta equilibrata, fa bene, soprattutto se è sana come quella prodotta in Italia. Oltre a questo deve esserci, però, un impegno del Governo italiano e dell’Europa per regole chiare e uguali per tutti”.
A livello nazionale, come emerge dal dossier “#bracioleallariscossa” presentato dalla Coldiretti, hanno già chiuso quasi 12mila stalle per effetto delle importazioni dall’estero, che oggi rappresentano circa 1/3 dei consumi. “I consumatori acquistano sempre più spesso carne di origine straniera – commenta il Presidente di Coldiretti Mantova Paolo Carra – magari attratti dal basso prezzo di alcuni tagli di carne importata, tralasciando però gli aspetti relativi alla qualità e alla sicurezza”. Eppure è possibile risparmiare anche acquistano carne 100% italiana. Ascoltando, ad esempio, i consigli dei “tutor della carne”, che aiutano i consumatori a scegliere tagli alternativi e più economici consentendo di risparmiare fino al 50%.
Il tutor scelto dal Consorzio lombardo carni bovine e da Coldiretti Lombardia è Fausto Garrò, 59 anni, titolare dell’azienda agricola Garrò Fausto di Bagnolo San Vito (MN). Garrò produce soltanto ciò che riesce a vendere direttamente: da 500 capi è passato a un’ottantina di vacche all’anno, che alimenta con fieno di prati stabili e cereali misti. La carne la vende nello spaccio “Carnesicura” e la serve ai clienti dell’agriturismo Quinto quarto. Un nome che fa capire la vocazione della cucina: filetti, hamburger e grigliate ma soprattutto quei tagli di carne che molti considerano meno nobili, dal fegato alla trippa. “Smettiamola di chiamarli così – spiega Garrò – tutti i tagli sono buoni, basta cucinarli in modo giusto. Nel nostro spaccio i clienti si informano sull’allevamento e sui diversi tagli, e mia moglie Angela spiega le tecnica di cottura”.
Sabrina Pinardi
LE RICETTE PER I TAGLI ALTERNATIVI DELLA CARNE BOVINA
Guancia: stracotti, stufati e bolliti
Collo: polpette, hamburger
Schiena: spezzatini, brasati
Petto: bolliti, stracotti
Pancia: bolliti, macinato
Punta di petto: arrosto, spezzatino
Muscolo di spalla: umidi
Girello di spalla: brasati, vitello tonnato
Geretto:bolliti, stufati
Fonte: Elaborazioni Coldiretti