Cinqueterre, a rischio la raccolta dell’uva per lo “sciacchetrà”
di Guido Ghersi
(Vernazza/SP) Uva lievitata dalle ultime piogge nella zona delle Cinqueterre e così lo “sciacchetrà“, il prelibato passito, rischia di non essere prodotto. La vendemmia, nella zona, tempo atmosferico permettendo, è già iniziata, ma il presidente del Consorzio “Cinqueterre”, Bartolomeo Lercari, titolare anche della cantina “Cheo” di Vernazza ha dichiarato: ”Quest’anno, molti viticoltori rinunceranno al passito, privilegiando la produzione del doc, causa il maltempo persistente”.
Nell’annata 2013, qui sono stati raccolti 130 quintali di uva da destinare allo sciacchetrà: poi lasciati passire fino alla fine dell’anno nelle cantine, per ottenere quel prelibato vino liquoroso che, imbottigliato, si aggira su una quarantina di euro.
Lercari poi continua: ”Se il prossimo mese si presenterà piovoso si rischia troppa umidità che non consentirà all’uva di poter essiccare a dovere. Ecco perchè i produttori delle Cinqueterre si trovano di fronte ad una scelta aziendale: se destinare parte della raccolta allo sciacchetrà o se indirizzarla alla produzione del “bianco doc“.
Lo scorso anno, la produzione ha fatto registrare 64,49 ettolitri, con un saldo negativo di 41,7% rispetto all’annata del 2012. Un dato che si evince dal rapporto provinciale dell’economia stilato dalla Camera di Commercio della Spezia e dovuto alle condizioni atmosferiche degli ultimi anni, in particolare dello scorso autunno, durante il quale le frequenti piogge hanno determinato un accumulo di uve ricche di acqua, e quindi non adeguate alla produzione di questa tipologia di vino che prevede ben un mese e mezzo di appassimento in ambiente non termo-condizionato.