Cinqueterre, grandine causa perdite di circa il 50% uve da sciacchetrà
di Guido Ghersi
Sulle Cinqueterre nella prima decade di questo mese di giugno si è verificata una violenta grandinata che non ha risparmiato i vigneti, danneggiandoli gravemente.
Molti viticoltori che hanno dovuto fare i conti con i grappoli d’uva completamente rovinati e dovranno fronteggiare perdite economiche conseguenti alla mancata produzione. Tra i viticoltori Heydi Bonanini, dell’omonima azienda agricola, che con passione coltiva le vigne sul Montenero, una zona del Comune di Riomaggiore tra le più ottimali per il clima. Così si è espresso: ”La situazione è davvero catastrofica. Abbiano chiesto lo stato di calamità registrando perdite attorno al 50% del fatturato, in sole due ore di violenta pioggia e grandine. Gli acini si sono spaccati e tendono al marcio. Speriamo nel bel tempo del resto del mese e dei mesi successivi in modo da salvare gli altri chicchi di uva”.
Una allarmante situazione che da tempo memorabile non si verificava, neppure con la nota alluvione del 25 ottobre 2011. Anche dal punto assicurativo la situazione non è idilliaca: ”Infatti le polizze assicurative sono elaborate su base nazionale, mentre la copertura è minima e si aggira sul 10%”, ha aggiunto Bonanini.
Anche a Manarola, frazione di Riomaggiore, la situazione risulta drammatica, come ha spiegato Alessandro Crovara, dell’omonima azienda vitivinicola che ha commentato: “Ancora prematura quantificare il danno che si è verificato con grandine della misura di una ciliegia. Dobbiamo attendere la caduta di chicchi danneggiati e quanto riusciranno a resistere gli altri: La perdita, anche qui, si aggira sul 50%, una perdita esclusivamente quantitativa perchè ciò che si salverà, riuscirà a trasformarsi in vino di qualità”.
Quindi il territorio del Comune di Riomaggiore con la sua frazione di Manarola, hanno vissuto una vera emergenza sul fronte dei vitigni. Già ai primi del mese, era emersa la preoccupazione sulla produzione del noto vino liquoroso “sciacchetrà” perchè, due anni or sono, la produzione aveva raggiunto i minimi storici a causa delle allora piogge estive e del clima non certo ottimale per la maturazione. Pertanto le bottiglie, seppure poche, del “Cinqueterre sciacchetrà Dop”, realizzato nel 2015, saranno pronte solo nel prossimo anno. Oggi, una nuova emergenza che mette in crisi chi per passione tutti i giorni si mobilità per far rinvigorire quelle piante sui muretti a secco, dalle quali si ottiene vino stimato e richiesto anche all’estero.