Expo 2015, Bracco:entro fine anno cantieri Padiglione Italia, a breve firma accordo con Brescia
II padiglione Italia, la vetrina del made in Italy all’Expo di Milano del 2015, entra nella fase realizzativa. Lo ha dichiarato Diana Bracco, presidente di Expo 2015 e Commissario generale per il Padiglione Italia in un’intervista pubblicata oggi su Il Sole 24 Ore.
LE TAPPE – Lo scorso 19 aprile, alla Triennale di Milano, è stato proclamato il vincitore del concorso internazionale di progettazione per il Padiglione Italia (ha vinto lo studio Nemesi&Partners insieme a Proger e Bms progetti).
Ai primi di ottobre, ha precisato Diana Bracco, sarà pubblicato il bando di gara, basato sul progetto esecutivo, per la costruzione del padiglione; l’aggiudicazione dei lavori è prevista per inizio novembre, con l’obiettivo di aprire il cantiere entro fine anno. I lavori di costruzione occuperanno l’intero 2014.
VETRINA DELLE REGIONI – Il Padiglione Italia sarà uno dei pochi edifici che rimarranno in eredità, a Milano e al Paese, anche dopo l’Expo, insieme alle vie d’acqua. Durante l’Expo, cosi come è accaduto per la Cina a Shanghai nel 2010, “Il Paese ospitante ha la possibilità di esercitare una straordinaria azione di comunicazione attraverso il suo padiglione. Ecco perché – ha spiegato il presidente Bracco nell’intervista al Sole 24 Ore – ci dedicheremo con particolare cura e impegno ai contenuti del Padiglione Italia, che rappresenterà di fronte al mondo l’immagine dell’Italia e delle sue Regioni. Vogliamo costruire un luogo dove tutti i territori possano esprimersi al meglio”.
Il Presidente Bracco si è detta convinta che la Lombardia, di recente declassata nella classifica della competitività europea, proprio grazie all’Expo riuscirà a tornare nella mappa dei territori europei più competitivi trainando con sé l’intero Paese.
“Con l’Expo faremo giocare in attacco e non più in difesa l’Italia – ha affermato Bracco – e toglieremo agli italiani la paura nel futuro ridando loro orgoglio e fiducia”.
ADESIONI SOPRA QUOTA 130, IL 12 SETTEMBRE FIRMERA’ LA FRANCIA – Al momento le adesioni a Expo 2015 sono 131 e numerosi Paesi hanno già formalizzato i contratti di partecipazione: lunedì 12 settembre a Roma, in una cerimonia a Palazzo Farnese presente la presidente della Camera Laura Boldrini, firmerà ufficialmente la Francia.
Inoltre i Paesi che hanno deciso di costruire un proprio padiglione nazionale sono 60 (erano 45 all’Expo di Shanghai) e gli investimenti esteri stimati toccheranno gli 1,3 miliardi di euro. Sono cifre importanti in un momento complesso per l’economia.
ANCHE BRESCIA NEL PADIGLIONE ITALIA – Sul fronte interno, dopo l’accordo siglato con la Regione Liguria lo scorso primo agosto, il Padiglione Italia fra pochi giorni registrerà anche la presenza della città di Brescia.
Sul sito www.padiglioneitaliaexpo20i5.com le manifestazioni di interesse finalizzate a raccogliere le candidature da parte delle Regioni e delle altre autonomie territoriali.
ARTE, STORIE IMPRENDITORIALI DI SUCCESSO, INNOVAZIONE -“Nel mese di luglio – ha ricordato il Presidente Bracco – l’Unione europea ha confermato la sua intenzione di posizionare il suo Padiglione all’interno dello spazio espositivo italiano. Il Padiglione offrirà ai visitatori di tutto il mondo la magia di un viaggio dentro l’Italia di ieri, di oggi e di domani. Ospiteremo opere d’arte, ma anche le grandi storie di successo del made in Italy, in particolare le imprese di Altagamma e le eccellenze italiane dell’alimentare come Ferrero e Barilla. Uno dei driver fondamentali del Padiglione Italia sarà poi l’innovazione, su cui stiamo lavorando con tutte le associazioni a iniziare da Confindustria, Federchimica, Federalimentare Coldiretti e Confagricoltura.L’agricoltura italiana infatti ha cambiato pelle e si è modernizzata con impianti e macchinari all’avanguardia. L’Expo rappresenta un’occasione unica per raccontarlo”.
UNO SPAZIO RISERVATO A OLIO E VINO – Intanto si sta lavorando su un progetto espositivo che riguarda proprio le filiere alimentari, come suggerito dal ministero dell’Agricoltura che vuole uno spazio per l’olio e il vino italiani. “Abbiamo pensato – ha concluso il presidente Bracco – a spazi declinati alle nostre eccellenze a tavola – pasta, riso, latticini, frutta e verdura, carni e salumi – in cui raccontare una biodiversità unica e un modello alimentare apprezzato in tutto il mondo”.