Il Parco delle Alpi Liguri, tra Italia e Francia, candidato a patrimonio Unesco
Dopo Porto Venere, le Cinque Terre e i Palazzi dei Rolli di Genova, è la volta del Parco delle Alpi liguri. I parchi transfrontalieri Italia – Francia delle Alpi Marittime e del Mercantour hanno presentato la proposta di candidatura a patrimonio mondiale culturale e naturale dell’Unesco delle Alpi del Mare, comprensorio di cui fa parte anche il parco naturale delle Alpi Liguri. Oltre all’Ente Parco naturale Alpi Liguri, le Alpi del Mare comprendono l’area protetta regionale Giardini Botanici Hanbury a Ventimiglia, il sito di interesse comunitario dei fondali Capo Mortola e San Gaetano e quelli del monte Abellio, Monte Grammondo e Torrente Bevera, nell’Imperiese.
Istituito nel 2007, il parco naturale delle Alpi Liguri comprende i territori dei Comuni di Rocchetta Nervina, Pigna, Triora, Montegrosso Pian Latte, Rezzo, Mendatica e Cosio d’Arroscia. Caratterizzato dalla presenza di aree “a parco naturale” e di aree “a paesaggio protetto”, il Parco è suddiviso in quattro zone non contigue, a ridosso dei crinali di confine con la Francia e il Piemonte.
DA PONENTE A LEVANTE, 2000 METRI DI DISLIVELLO E 60 KMQ DI PARCO NATURALE DISTRIBUITI SU TRE VALLI – Il comprensorio del torrente Nervia, con i Comuni di Rocchetta Nervina e Pigna raggiungibili dalla zona di Ventimiglia – Bordighera, è il più vicino al mare e si estende per circa 20 Km fra coltivazioni floricole, oliveti e vigneti che più a nord lasciano il posto ad un paesaggio già tipicamente montano, con boschi di castagni, conifere e faggi.
Veri gioielli naturalistici di questa zona sono gli ambienti rupestri del Monte Toraggio (1971 m s.l.m.) e del Monte Pietravecchia (2038 m s.l.m.), oltre alla Riserva Transfrontaliera (recentemente istituita) di Testa d’Alpe (1517 m s.l.m.). L’Alta Valle Argentina, con il Comune di Triora gravitante su Arma di Taggia, presenta una diversa morfologia, con più ripidi dislivelli, selvaggi panorami naturalistici e centri abitati sorti su crinali o speroni rocciosi. Qui il paesaggio mostra da subito fitti boschi ricchi di acque e selvaggina; le piccole frazioni di Realdo e Verdeggia consentono il collegamento con gli areali del Monte Gerbonte (1727 m s.l.m.), ricco di cavità naturali e canali carsici, e del Saccarello (2200 m s.l.m.), con le sue lande di rododendri e gli ampi pascoli presidiati da antiche malghe.
Più interna di tutte le altre, l’Alta Valle Arroscia, con i Comuni di Rezzo, Montegrosso Pian Latte, Mendatica e Cosio d’Arroscia, orbita su Imperia (capoluogo provinciale) ed è la zona a più spiccata vocazione montana, contraddistinta da ampi pascoli ed estese superfici boscate: appartengono a questo territorio la Cima di Piancavallo (1896 m s.l.m.), con le sue popolazioni di camosci, il Monte Frontè (2153 m s.l.m.), il Monte Monega (1882 m s.l.m.) e il suggestivo Bosco di Rezzo (foto a destra) , la più estesa faggeta della Liguria.