Tra le vincitrici del premio GAMMA DONNA / 10 e LODE 2012 c’è Francesca Nadalini, 33 anni, responsabile commerciale dell’azienda di famiglia. Nonchè espressione dell’innovazione lombarda nel settore dell’agroalimentare.
L’iniziativa
L’iniziativa, nata con l’intento di valorizzare la capacità imprenditoriale femminile come espressione di creatività innovativa capace di sfidare la crisi e aprirsi ai mercati internazionali, era focalizzata quest’anno sulla filiera agroalimentare. Ovvero il ‘luogo’ dove le donne sono in numero sempre crescente. Secondo le ultime stime, infatti, le imprese agricole femminili in Lombardia sono 11.381. E rappresentano quasi il 23 per cento del totale delle oltre 50.000 aziende agricole lombarde.
La storia
Era il 1979 quando il padre di Francesca, Roberto, decise di inserire la coltivazione dei meloni e oggi l’azienda Nadalini ne produce circa 50.000 nei suoi 160 ettari del fondo “Beccaguda”, nella zona di S. Croce di Sermide (MN).
Tecnologia e grado zuccherino
Uno dei meriti più rilevanti riconosciuto dalla giuria è stata l’introduzione di un software interno di rintracciabilità. Nonchè l’utilizzo della tecnologia NIR (near infrared) per selezionare il grado zuccherino (Brix) di ogni singolo melone. Questa combinazione e il continuo aggiornamento del software della macchina che rileva il grado di Brix hanno permesso all’azienda di entrare nei mercati esteri. Di Inghilterra, Svizzera e Germania, con un fatturato del 30%.
L’esportazione
L’esportazione è stata valorizzata anche grazie a due importanti certificazioni che garantiscono la qualità del prodotto a livello internazionale: Globalgap, standard internazionale che attesta l’utilizzo di buone pratiche agricole, salvaguardia dell’ambiente, igiene nella lavorazione del prodotto e tutela dei lavoratori, e il Tesco Nature Choice, standard specifico della grande catena di supermercati inglese Tesco.
Sperimentazione
Il Premio Gamma Donna 2012 ha voluto inoltre premiare l’impegno dell’azienda Nadalini che ha creato collaborazioni virtuose con Università e Istituzioni. Ossia un lavoro ai fini della sperimentazione e della ricerca sul melone e sul suo contesto produttivo. Con l’Università degli studi di Agraria di Bologna, l’azienda Nadalini opera in stretto contatto per l’identificazione di malattie patogene sui meloni. Nonchè per la ricerca di nuovi principi attivi per la cura. Con il Politecnico di Milano e all’interno delle attività del Consorzio del Melone Mantovano è in corso un progetto per la creazione di una “Strada del Melone Mantovano” che si sviluppa nei luoghi della produzione caratterizzati da fondi agricoli storici.
IGP de melone mantovano
È inoltre all’azienda Nadalini che si deve in gran parte l’attivazione e la realizzazione del percorso di riconoscimento IGP del melone mantovano. Certificato proprio nel 2012. Numerose sono le testimonianze storiche che attestano la coltivazione del frutto nella bassa padana fin dal 1500. La più nota è la raffigurazione di un melone in un affresco secentesco dell’abside di Santa Croce di Sermide.
Il Consorzio
Il Consorzio del Melone mantovano IGP si impegna nella valorizzazione del territorio, della sua storia e delle sue campagne, frutto del lavoro secolare dell’uomo per tutelare l’ambiente attraverso l’agricoltura. Oggi raggruppa 50 soci e comprende le province di Mantova, Modena, Cremona, Ferrara e Bologna.
E Francesca punta su internet per far crescere l‘azienda. Ha creato una pagina Facebook, un Blog e dispensa ricette pensate e provate per chi visita il sito: http://www.meloninadalini.com/ricette.html.