La PAC per sviluppo turismo rurale e produzione di qualità
Viaggio stampa a Bruxelles per approfondire temi Pac
Per l’Italia a disposizione 36 mld in 7 anni oltre ai 4,6 di Horizon 2020
di Elena Puliti
Nel giugno 2013 le istituzioni europee hanno deciso di dare una nuova direzione alla Politica Agricola Comune attraverso una serie di innovazioni che spesso sono sconosciute alla maggior parte degli imprenditori agricoli italiani.
Per questo sono da apprezzare le iniziative come quella della rappresentanza milanese della Commissione Europea che, in collaborazione con la Regione Lombardia, ha portato un gruppo di giornalisti a visitare a Bruxelles la Commissione e la Delegazione regionale presso l’UE, per saperne di più sui finanziamenti europei, motore dell’economia continentale, e sul ruolo della rappresentanza lombarda.
L’iniziativa, alla quale hanno partecipato venticinque giornalisti di economia, testate locali e nazionali, tra i quali una rappresentante di Arga Lombardia Liguria, ha riscosso molto successo, in particolare l’intervento di Nicola De Michelis, Capo gabinetto della Commissaria Corina Cretu, Responsabile per la politica regionale.
De Michelis ha evidenziato l’importanza delle politiche regionali che hanno come priorità la ricerca e l’innovazione, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, la competitività delle Pmi, e l’abbassamento delle emissioni di anidride carbonica.
ALIMENTI DI QUALITA’ PER 500 MILIONI DI CONSUMATORI – Fra gli incontri in calendario a Bruxelles c’è stato anche quello con Elisabetta Siracusa, vicecapo di Gabinetto del Commissario Phil Hogan, responsabile per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, che ha illustrato gli strumenti a breve, medio e lungo termine della PAC, per assicurare la capacità del settore agricolo di produrre alimenti di qualità per 500 milioni di consumatori, migliorare la sostenibilità economica ed ecologica del settore e mantenere la diversità dei paesaggi agricoli dell’Unione europea, le tradizioni e le pratiche agricole. Il cambiamento del 2013 è stato voluto per adattare la riforma alle nuove sfide in termini di posizione competitiva dell’agricoltura europea, equità e diversità dei sistemi di agricoltura in tutta Europa, cambiamento climatico e tutela delle risorse naturali, relazioni tra tutti i protagonisti della filiera alimentare.
PER ITALIA PRONTI 36 MLD – La nuova PAC vuole portare all’attenzione dei cittadini europei il settore agricolo mantenendo l’interesse sulle necessità degli agricoltori europei che sono posti di fronte a sfide di natura economica e ambientale.
La metà del budget settennale dell’UE va all’agricoltura e, di questo, 36 mld sono a disposizione dell’Italia, in particolare per agevolare le iniziative per dare nuova vitalità al paesaggio agricolo e alle comunità rurali, e incrementare il numero degli agricoltori rendendo la professione più interessante agli occhi dei giovani, come ad esempio la lavorazione degli alimenti o il turismo rurale.
La Politica agricola comune punta sull’innovazione nel settore agricolo e forestale attraverso prodotti e processi innovativi che possono aiutare gli agricoltori a coniugare redditività e sostenibilità, riducendo i consumi di risorse energetiche e idriche e l’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi.
ALTRI FONDI DA HORIZON 2020 -Dall’incontro a Bruxelles è emerso anche che la PAC non è l’unico strumento finanziario europeo che può sostenere l’innovazione in agricoltura. Infatti il programma Horizon 2020 prevede nella sezione dedicata alle ‘Sfide per la società’ un budget da 4,6 miliardi dedicato ai temi agricoli.
In molti casi si tratta di finanziamenti per nuove tecnologie collegate all’agricoltura di precisione, che si basa su strumenti digitali per il rilevamento e l’elaborazione di una serie di informazioni che permettono pratiche agronomiche sui bisogni dei terreni, efficienti dal punto di vista dei tempi e dei costi e a minor impatto ambientale.
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