L’agriturismo non va? Ci pensano le caprette e un team di esperti che mette in rete le aziende: reportage dalle Fiandre (Belgio) dell’inviata Arga Lombardia Sabrina Pinardi

capre3dall’inviato Arga Lombardia-Liguria a Bruxelles

Sabrina Pinardi*

KASTERLEE (BELGIO) – Produrre di più o di meno? Puntare sull’agriturismo oppure organizzarsi per la vendita diretta? Paul e Veerle D’haene, allevatori di capre a Lichtaart, un villaggio vicino alla città fiamminga di Kasterlee, si sono fatti queste domande un paio di anni fa, quando si sono accorti che l’azienda non “decollava”.

LAVORO CHE PAGA – La constatazione fu che accudire le capre, più di 700, e trasformare il latte in formaggio assorbiva tutta la loro giornata e le loro energie, ma il guadagno non compensava tanta fatica.

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Veerle D’haene e Patrick Pasgang

LA SVOLTA – Le risposte le hanno trovate chiedendo aiuto all’Innovation support center for agricultural and rural development e i risultati, ora, sono sotto gli occhi di tutti: produzione in crescita e ben remunerata e formaggi da premio (hanno vinto, proprio quest’anno, due medaglie d’oro, una per il miglior formaggio di capra e una per la migliore partecipazione straniera, a un concorso organizzato dalla Camera di Commercio di Roma), venduti in gran parte direttamente sul mercato.

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DREAM TEAM DI ESPERTI – “L’innovazione non è detto debba essere per forza legata al processo produttivo o a una novità scientifica – spiega Patrick Pasgang del Centro per l’innovazione – e quest’azienda è un esempio”. Ai due imprenditori e ai tre collaboratori della fattoria, ottimi allevatori ma con scarse conoscenze di marketing e gestione aziendale, è stata affiancata una squadra di esperti, che analizzando numeri, obiettivi, punti di forza e di debolezza, ha preparato un piano d’attacco: cercare una banca migliore, trovare il modo di spuntare prezzi più alti per il formaggio, rendere più efficiente l’organizzazione del lavoro.

capre6PIU’ LATTE PER VENDITA DIRETTA – La scommessa è stata vinta in un paio d’anni: abbandonata l’idea di puntare sull’agriturismo (i tavolini per le degustazioni ci sono, con vetrata panoramica sull’allevamento, ma alle 18 la fattoria chiude i battenti), Paul e Veerle hanno deciso di aumentare la quota di produzione destinata alla vendita diretta. Dei 1.500 litri di latte munti ogni anno, un terzo viene conferito a una cooperativa di produttori della zona, una parte variabile viene esportata in Francia, a corto di latte per i loro celebri formaggi, e il resto serve a produrre nel caseificio artigianale cinque diversi tipi di formaggi, che nelle intenzioni dei due imprenditori saranno “sempre più elaborati e gustosi” e sempre più accattivanti anche grazie all’arrivo di un nuovo logo.

capre laboratorio formaggiNETWORK DI AZIENDE A KM ZERO – Il 55% di questa produzione viene venduta nello spaccio aziendale ma, molto presto, una marcia in più alla commercializzazione arriverà dal Distrikempen, un sistema di distribuzione locale basato sul “pick, drive and deliver” (ritira, guida e consegna). Nell’area di Lichtaart coinvolgerà cinque aziende: oltre ai D’haene fanno parte del gruppo un produttore di carne di maiale, uno di formaggio di vacca, un coltivatore di pomodori e uno di frutta.

DUE ORDINI SETTIMANALI – Il sistema è basato su due ordini settimanali da parte dei clienti (la domenica e il mercoledì) e sulle consegne, direttamente a casa del consumatore finale, il giorno successivo. Un furgoncino ritira i prodotti al mattino e nel primo pomeriggio sono già nelle dispense dei clienti. In questo modo ciò che arriva sulle tavole è fresco, non subisce stoccaggio, è a chilometro zero e viene prodotto da qualcuno con un nome e una faccia.

capre formaggi FiandreI VANTAGGI DELLA FILIERA CORTA – Per i produttori il vantaggio è nel prezzo, perché si saltano i passaggi dell’intermediazione commerciale (la cooperativa che gestisce il trasporto pretende, certo, un contributo, che alla fine incide circa per il 20%), e nella mancanza di rischio legata alla gestione delle scorte. Nel 2011, il sistema, adottato in un villaggio vicino, ha risollevato le sorti di 20 produttori, saziato 50 clienti con alimenti biologici al cento per cento e generato un fatturato di 800 mila euro.

* Secondo servizio realizzato in occasione del press tour promosso e organizzato dalla Direzione Generale Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione Europea con l’obiettivo di conoscere la nuova PAC ed il Partenariato Europeo per l’Innovazione e incontrare gli uffici stampa di tre istituzioni correlate.
Con Roger Waite, portavoce del Commissario Europeo Dacian Cioloș è stato programmato un viaggio nelle Fiandre per conoscere due allevamenti “innovativi”, uno di suini ed uno di capre, oggetto di questo reportage.

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