Le eccellenze calabresi in Fiera a Montichiari
Cedro, bergamotto e liquirizia. Sono questi i tre ‘alfieri’ del gusto calabrese presenti ancora per oggi a Vita in Campagna, in corso alla fiera di Montichiari (vedi il post del 20 marzo).
L’assessore Trematerra
Ne ha esaltato le qualità l’assessore all’Agricoltura della Regione Calabria, Michele Trematerra, che ha promosso e coordinato l’iniziativa, di concerto con il presidente della Giunta Scopelliti. ”Anche le produzioni di nicchia, sono uno strumento per conoscere il territorio calabrese. Cedro, bergamotto e liquirizia sono tre fiori all’occhiello dell’agroalimentare regionale. Abbiamo scelto questi prodotti unici e particolari perchè pensiamo che la tipologia di manifestazione, consona alla riscoperta della vita in campagna, si coniughi bene con la riscoperta di prodotti ad alto valore culturale e territoriale”.
Il bergamotto di Reggio Calabria
Il bergamotto di Reggio Calabria è coltivato sui 100 km della costa ionica e il cui olio essenziale viene tradizionalmente impiegato nel settore cosmetico e dell’alta profumeria. Ed è oggi al centro dell’attenzione anche per le sue virtù salutistiche. Proprio alla Fiera di Vita in Campagna si potrà assaggiare anche il prezioso succo. Oltre a scoprirne tutti i suoi utilizzi e le sue proprietà benefiche.
Obiettivi del rilancio
”Obiettivi di rilancio – ha proseguito Trematerra – anche per il cedro di Calabria, qualità Liscia Diamante di Santa Maria del Cedro, per il quale molta fiducia è riposta nel percorso intrapreso di riconoscimento Dop, la cui produzione, dopo la flessione a quota 5.000 quintali del 1985, è oggi giunta a 20.000 quintali”.
Alla Fiera di Vita in Campagna di Montichiari, quindi, si potranno apprezzare l’olio al cedro, la cedrata naturale, liquori, marmellate e dolci di pasticceria. Si potranno inoltre apprezzare creme cosmetiche naturali che sono altri prodotti ricavati dalla terra di Calabria.
Liquirizia biologica
E infatti non è finita qui. Perchè, infatti, bisogna sottolineare che anche la sempre più conosciuta, e apprezzata dal mercato e dai consumatori, Liquirizia biologica di Calabria, che l’anno scorso, nel 2012, aveva riscosso ampio gradimento, da pubblico e critica, alla manifestazione Agrifood Club nel contesto dell’importante rassegna enologica, ma non solo, Vinitaly a Verona, potrà essere quindi apprezzata. Tutto questo potrà quindi avvenire sia per le sue virtù gastronomiche oltre che per quelle già più note. Che sono, ovviamente, quelle salutistiche e territoriali.
80% della produzione italiana
In Calabria dove si concentra circa l’80% della produzione nazionale, la liquirizia principalmente proviene dalla zona costiera. L’area di maggiore trasformazione è situata nei Comuni di Rossano e Corigliano. La liquirizia pianta originaria dell’area mediterranea, cresce in modo spontaneo lungo il litorale calabrese. Dove natura del suolo e clima contribuiscono a determinare il contenuto di glycyrrhizina.
Esistono diverse varietà ma la più apprezzata è la Glabra.
Esistono diverse varietà ma la più apprezzata è la Glabra.
Le radici
Le radici (da cui si estrae il ‘succo o estratto’) di questa pianta, sono lunghe e penetranti, infestanti e concimanti come tutte le leguminose.
Da sempre la liquirizia ha costituito per la Calabria una potenziale ricchezza, ma soltanto con l’intervento del Duca di Corigliano, che impiantò la prima fabbrica del genere (1715), agli albori dell’industrializzazione, essa divenne una fonte reale di progresso economico.
Da sempre la liquirizia ha costituito per la Calabria una potenziale ricchezza, ma soltanto con l’intervento del Duca di Corigliano, che impiantò la prima fabbrica del genere (1715), agli albori dell’industrializzazione, essa divenne una fonte reale di progresso economico.
Il ruolo dei nobili
Altre aziende sorsero sempre nel 1700 e sempre nella Sibaritide, ad opera di nobili e ricche famiglie: Amarelli (1731), Abenante (divenuta poi Martucci nel 1808) e Labonia nel territorio del comune di Rossano e Castriota-Scanderbeg (divenuta poi Solazzi) in quello di Corigliano.
Nel corso del 1800 l’industria continuò a svilupparsi, conquistando, grazie alla bontà e genuinità del prodotto, i mercati d’Europa e d’America.
L’esportazione della liquirizia calabrese si consolidò e ampliò nella seconda metà del secolo XIX ed ancora nel primo decennio del secolo XX.
Nel corso del 1800 l’industria continuò a svilupparsi, conquistando, grazie alla bontà e genuinità del prodotto, i mercati d’Europa e d’America.
L’esportazione della liquirizia calabrese si consolidò e ampliò nella seconda metà del secolo XIX ed ancora nel primo decennio del secolo XX.