Contraffazione, Coldiretti: 300.000 posti di lavoro da lotta falsi esteri  


contraffazione carabinieri Nas

Dalla lotta alla contraffazione e alla falsificazione dei prodotti alimentari italiani di qualità potrebbero nascere trecentomila nuovi posti di lavoro. E’ quanto denuncia il Dossier Coldiretti che ha collaborato alla “task force” dei Carabinieri dei Nas all’estero per verificare cosa viene venduto come “italiano”. Ciò, grazie ad un progetto dell’Europol presentato alla mobilitazione a difesa del Made in Italy di migliaia di agricoltori italiani con i trattori dentro e fuori il Paladozza a Bologna in Emilia-Romagna. Ovvero la regione con il primato italiano ed europeo della qualità per il maggior numero di prodotti a denominazione di origine riconosciute dall’Unione Europea.

Record storico esportazioni

Questi prodotti sono stati determinanti nel consentire all’Italia di raggiungere nel 2015 il record storico delle esportazioni agroalimentari di 36,8 miliardi. Un valore che è praticamente raddoppiato negli ultimi dieci anni (+74%).

Numeri record, ma lottare contro contraffazione

oltrepò salame con vinoA trainare – sottolinea la Coldiretti – è soprattutto il vino. Che fa registrare un aumento dell’80 per cento nel decennio per raggiungere nel 2015 un valore delle esportazioni di 5,4 miliardi. E che lo colloca al primo posto tra i prodotti della tavola Made in Italy all’estero.

Ortofrutta fresca

Al secondo posto – precisa la Coldiretti – si posiziona l’ortofrutta fresca con un valore stimato in 4,4 miliardi nel 2015, ma con una crescita ridotta e pari al 55%, mentre al terzo posto sul podio sale la pasta che raggiunge i 2,4 miliardi per effetto di una crescita del 82% nel decennio. Nella top five ci sono anche – continua la Coldiretti – i formaggi che hanno raggiunto un export stimato a 2,3 miliardi con un balzo del 95% in dieci anni, mentre la classica “pummarola” fa salire la voce pomodori trasformati a 1,5 miliardi (+88% nel decennio).

Ottima performance agroalimentare

A determinare l’ottima performance dell’agroalimentare italiano è stato però anche – precisa la Coldiretti – l’olio di oliva che è aumentato del 24% nel periodo considerato per raggiungere 1,4 miliardi. A pari merito con i salumi.

salame-di-varzi DopCirca un prodotto alimentare italiano esportato su cinque – sottolinea la Coldiretti – è “Doc”. Con il valore delle esportazioni realizzato grazie a specialità a denominazione di origine, dai vini ai formaggi, dalle conserve all’olio fino ai salumi, che rappresenta il 20% del totale. 

“Con i prodotti originali aumentate sui mercati esteri anche le imitazioni con l’agropirateria internazionale che fattura sul falso Made in Italy a tavola 60 miliardi di euro nel mondo, quasi il doppio dei prodotti originali”, ha denunciato Moncalvo nel sottolineare l’importanza di un’azione più decisa dentro e fuori l’Europa.

Lotta a contraffazione, in palio 300.000 posti di lavoro

formaggi-italiani-taroccatiIn testa alla classifica dei prodotti più taroccati – rileva la Coldiretti – ci sono i formaggi. A partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano, ma anche il Provolone, il Gorgonzola, il Pecorino Romano, l’Asiago o la Fontina.

Altri taroccamenti

Poi ci sono i nostri salumi più prestigiosi dal Parma al San Daniele che spesso “clonati”, ma anche gli extravergine di oliva, le conserve e gli ortofrutticoli come il pomodoro San Marzano. Se gli Stati Uniti sono i “leader” della falsificazione, le imitazioni dei formaggi italiani sono molto diffuse dall’Australia al Sud America. E anche sul mercato europeo.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.