Maltempo, troppa acqua nei campi: nel Mantovano idrovore in azione, nel Pavese preoccupa livello fiume Po
Maltempo: troppa acqua nei campi, scattano le idrovore. Dopo la settimana di pioggia che ha colpito la Lombardia, nella bassa pianura padana si fa un primo bilancio della situazione. Nel Mantovano – ha spiegato la Coldiretti regionale – a destare maggiori preoccupazioni sono i fiumi Secchia e Po.
Il Secchia, che tocca i comuni di San Benedetto Po, Quistello, Moglia, ha registrato ieri il picco più alto, mentre stamattina c’è stato un lieve calo dei livelli anche a seguito all’esondazione nel Modenese. Da ieri è in azione il Consorzio di Bonifica – Terre dei Gonzaga (referente per il territorio) che ha acceso le idrovore a San Benedetto Po e Moglia per smaltire le acque nei canali secondari.
“La situazione odierna – ha detto Ada Giorgi, Presidente del Consorzio Terre dei Gonzaga – vede il fiume Po in crescita di 6 cm all’ora nella tratta fra Piacenza e Mantova ed è al momento il fiume che crea maggiori preoccupazioni. Sono già 80 i millimetri di pioggia caduti in questi giorni e per la nostra zona sono tanti. Figurarsi che già a 40 millimetri il nostro territorio ha cominciato a soffrire. Abbiamo ritenuto indispensabile avviare le idrovore per pompare l’acqua. Idrovore in azione da due giorni, a ciclo continuo, che garantiscono un pompaggio di 14 metri cubi al secondo”
DANNI ANCHE NEL PAVESE – Colpita in particolare la zona occidentale dell’Oltrepò Pavese, dove sono ancora in corso sopralluoghi per verificare il rischio frane e smottamenti e si registrano i primi danni alle ai terreni agricoli sommersi da quasi 50 millimetri di pioggia in poche ore. Mentre per il Po – secondo una rilevazione di Coldiretti Lombardia – tra sabato e lunedì il livello del fiume al Ponte della Becca è cresciuto di 0,93 m. per effetto delle intense piogge negli ultimi 7 giorni, il livello idrometrico del fiume è salito di quasi tre metri: lunedì 13 gennaio infatti il Po era a -1,8 metri sullo zero idrometrico; questa mattina, invece, il livello era salito fino a 1,06 metri.
Tra i territori più colpiti dalle frane nel Pavese figurano la Valle Staffora e la Val Curone. Nel comunale di Cecima uno smottamento ha invaso l’ex statale del Penice: traffico automobilistico interrotto e deviato verso Ponte Nizza (direzione Voghera) e verso San Desiderio (direzione Varzi). Un’altra frana ha danneggiato la strada provinciale che collega Godiasco alla zona di Montesegale e la frazione di Rocca Susella, dove c’è uno smottamento anche nella zona di San Zaccaria.
Critica anche la situazione del traffico nell’area di ancora interrotta la strada che conduce da Voghera a Torrazza Coste. Fossati tracimati anche nella zona di Genestrello. Da Montebello a Lungavilla – ha spiegato la Coldiretti – diversi terreni sono sommersi dall’acqua. Problemi non solo in Oltrepò, ma anche nel Pavese e in Lomellina dove il grano seminato in autunno è stato sommerso dai quasi 50 millimetri di pioggia.
Preoccupa anche il livello del fiume Agogna – ha aggiunto la Coldiretti – che già all’inizio di dicembre aveva rotto gli argini e causato danni all’agricoltura. Intanto la superficie agricola in Lombardia è scesa sotto la soglia del milione di ettari, mentre in provincia di Pavia si è registrato un incremento degli eventi franosi pari al 37% negli ultimi sei anni.