Nuovi pastori: da moda a km zero a greggi tosaerba
I pastori 2.0 si occupano di moda a km zero e di greggi tosaerba.
Sono questi i nuovi business che stanno nascendo fra gli allevamenti di pecore in Lombardia dove si contano oltre 116mila esemplari, fra cui anche quelli di 3 razze in via di estinzione: la brianzola, la Ciuta e la Corteno.
Lo riferisce la Coldiretti Lombardia in occasione del Pecora Day organizzato a 20 anni dalla prima clonazione animale con la nascita della pecora Dolly nel 1996.
“Grazie agli allevatori – dice Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – la nostra regione ha potuto tutelare un importante patrimonio zootecnico e di biodiversità genetica. Basti pensare che all’inizio degli anni Ottanta erano rimasti solo 40 esemplari di pecora brianzola”. Adesso invece sono quasi 1.300 distribuiti su oltre 40 allevamenti.
La “brianzola” è una razza di taglia medio grande, diffusa anticamente nel triangolo compreso fra Como, Lecco e Monza.
“La sua lana – afferma Pasquale Redaelli, 67 anni, Presidente dell’associazione Pecora Brianzola – è più raffinata di altre, ne produciamo circa 600 chili all’anno e in collaborazione con artigiani e stabilimenti di filatura abbiamo anche iniziato a realizzare maglioni, giacche, gilet e altri capi di abbigliamento proprio con il marchio lana brianzola”. Ma questo non è l’unico nuovo business legato alle pecore. Infatti in provincia di Varese è attivo, su richiesta, anche un servizio di tosaerba ecologico con l’utilizzo delle greggi mandate a brucare dove è necessario dare una bella sforbiciata al prato.
La popolazione ovina lombarda è così divisa tra le varie province: Bergamo con oltre 43.500 capi, Brescia con oltre 26.500, Como con più di 8.785, Sondrio con 8.663, Milano con 5.958, Lecco e Varese con ognuna 5.651 capi, Cremona con quasi 5 mila capi, Pavia con 3.430, Mantova con oltre 2mila, Lodi con 900 e Monza con quasi 490 capi. A livello nazionale invece ci sono 7,2 milioni di capi e si stima che siano circa duemila i giovani pastori in attività.