Qualità prodotti agricoli, da oggi in vigore nuove regole Ue: come riconoscere Dop, Igt e Sgt

Da oggi in vigore le nuove norme europee sulla qualità dei prodotti agricoli.
qualità prodotti agricoli
Qualità prodotti agricoli, si cambia. In pratica, si offre maggiore  garanzia per i consumatori e per gli agricoltori, ai quali si assicurano prezzi equi.  Il regolamento  Ue sui regimi di qualità dei prodotti agricoli è un fatto storico. Ovvero un rafforzamento di una delle principali leve competitive del nostro sistema agroalimentare. Infatti incoraggia la diversificazione della produzione agricola, protegge dagli abusi e dalle imitazioni i nomi dei prodotti e aiuta i consumatori. A ottenere informazioni sulle caratteristiche dei prodotti e sui requisiti degli agricoltori.

Rafforzamento della normativa

In particolare, il nuovo regolamento prevede un rafforzamento dell’attuale normativa sulle denominazioni protette. Questo in relazione alla indicazione di origine e geografica (Doc e Docg) e fornirà un unico insieme di regole per l’attribuzione di marchi a prodotti alimentari come carne, formaggio, birra, frutta, verdura, olio, pane, dolci, che provengono da una zona geografica determinata o che sono frutto di un processo di trasformazione tradizionale.

Cioccolato e sale

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Regole che si applicheranno anche al cioccolato e al sale, ma che non riguarderanno vino e alcolici.
L’aggiunta in etichetta di caratteristiche come “light” o “a basso contenuto di grassi”, rimarranno su base volontaria.  Lo schema attuale di etichettatura di origine comprende tre marchi: Dop (Denominazione di origine protetta), Igt (Indicazione geografica tipica) e Stg (Specialità tradizionale garantita). Per saperne di più, clicca qui.

Simboli obbligatori

I simboli associati alle sigle Dop, Igt e Stg, infatti dovranno essere obbligatori per tutti i prodotti registrati nell’Ue. Le etichette che appariranno sul prodotto avranno la stessa denominazione registrata.
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Nel caso delle Dop e Igt potrebbe apparire nel marchio anche un disegno o un simbolo riferito allo stato Membro o alla regione da cui proviene il prodotto.

STG

La certificazione STG, Specialità Tradizionale Garantita, è una certificazione riconosciuta dalla CE di qualità dei prodotti agroalimentari al pari di DOP e IGP.

La differenza

Qual è la differenza?  STG è un marchio comunitario privo di relazione con il territorio: né i prodotti STG nè le materie prime da cui sono ricavati devono necessariamente essere prodotti nel luogo di origine. La loro specificità riguarda invece la produzione che deve essere eseguita secondo il metodo tradizionale di un determinato territorio e che distingue tale prodotto da altri appartenenti alla medesima categoria.

Prodotto esistente da 25 anni

Il prodotto, per ricevere la certificazione STG, deve esistere da almeno 25 anni. Tutto questo favorisce la tutela e la valorizzazione delle specificità e tipicità del territorio, il cosiddetto Made in Italy.

I due STG italici

A oggi i prodotti italiani ad aver ricevuto la certificazione STG sono due: la mozzarella e la pizza napoletana, che possono quindi fregiarsi del titolo di “tradizionali”.
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Mozzarella e pizza vengono prodotte non solo in tutta Italia ma addirittura in tutto il mondo. La differenza consiste allora nel fatto che per essere definiti prodotti STG la loro preparazione deve rispettare alcuni criteri stabiliti dalla normativa CE.

I requisiti della pizza

A esempio, gli ingredienti della pizza napoletana STG devono essere acqua, farina di grano tenero 00. Con l’eventuale aggiunta di farina 0, lievito di birra, acqua naturale, pomodori pelati e/o pomodorini freschi, sale e olio di oliva extra vergine.
L’impasto, che deve riposare per 2 ore e che deve essere successivamente lavorato solo a mano, deve essere sottoposto ad una seconda fase di lievitazione per 4/6 ore.
Lo spessore della pasta non deve superare gli 0,3 cm e ai bordi 1-2 cm.
La cottura deve avvenire in forno a legna e una volta cotta deve essere consumata immediatamente.

Pizze da asporto ecluse

Le pizze per asporto, quindi, non potranno mai essere STG.
“Gli agricoltori, sotto pressione per la crisi, la concentrazione del potere contrattuale dei distributori, la competizione globale, hanno bisogno di comunicare meglio la qualità dei loro prodotti ai consumatori”, ha commentato il commissario Ue all’Agricoltura Dacian Ciolos.
Rispetto alla proposta iniziale della Commissione, fa notare De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo , dopo un lavoro durato mesi, sono numerose le novità approvate. «Centrale – per il presidente di Commagri – il tema della programmazione produttiva: uno strumento importantissimo in grado di gestire e programmare i volumi produttivi dei prodotti di qualità nel rispetto delle regole del libero mercato e che, in una fase di profonda incertezza dei mercati, assume un rilievo ancor più strategico».

Maggiore efficacia

«Altre novità – ha aggiunto De Castro – riguardano la maggiore efficacia delle misure amministrative e giudiziarie per la protezione dei prodotti di qualità da imitazioni, usurpazioni ed evocazioni. Nonchè il superamento delle incertezze interpretative e applicative sull’utilizzo dei marchi d’area nelle etichette dei prodotti Dop e Igp. Inoltre l’inserimento dell’agricoltura di montagna e della vendita diretta tra i termini opzionali in etichetta».

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