Spreco alimentare, Terzi: educare i giovani
“Il tema dello spreco alimentare è stato al centro di nove incontri organizzati da Regione Lombardia nelle sue sedi territoriali e si è concluso a Milano”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Terzi, intervenuta all’incontro ‘L’educazione ambientale nelle scuole lombarde per la lotta allo spreco alimentare’.
‘Gli incontri di questi mesi, – ha proseguito l’assessore – hanno permesso di conoscere i progetti sui territori, e capire quali sono state le reti di collaborazione tra i vari soggetti: scuola, pubblica amministrazione, associazioni, ats, soggetti privati, enti no profit, famiglie. Il progetto che abbiamo definito ‘l’ABC contro lo Spreco Alimentare’, nasce da una stretta collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, con l’obiettivo di introdurre nelle nostre scuole un corso formativo di educazione ambientale e sostenibilità con il focus sul tema dello spreco alimentare‘.
“Siamo convinti che l’educazione scolastica – ha sottolineato Terzi – debba rivestire un ruolo fondamentale per far maturare nei giovani una maggior consapevolezza sul rapporto tra cibo e ambiente”. “Contestualmente agli incontri sul territorio – ha spiegato l’assessore – è stata avviata un’attivita’ di ricognizione delle esperienze scolastiche: le scuole hanno ‘consegnato’ 21 schede relative ad esperienze pregresse e 37 a nuovi progetti che hanno riguardato interventi sulla mensa e sull’orto, hanno affrontato il rapporto tra il cibo e l’ambiente, tra la riduzione dello spreco e la tutela dell’ambiente”. “Contrastando lo spreco si possono ottenere effetti positivi sull’ambiente e sulla salute dei cittadini – ha continuato l’assessore-: sprecare meno significa anche inquinare meno in termini di minori emissioni, di risparmio di energia, e di vantaggi anche economici dovuti al mancato costo di smaltimento dei rifiuti”.
I NUMERI DELLO SPRECO – “Per circoscrivere meglio il fenomeno – ha proseguito la titolare della delega all’Ambiente – basti pensare che ogni anno un terzo della produzione mondiale di cibo, pari a 1,6 miliardi di tonnellate di alimenti, si perde o si spreca lungo la filiera alimentare. Il quantitativo di acqua richiesto per produrre il cibo sprecato ogni anno nel mondo ammonta a 250.000 miliardi di litri, quantitativo sufficiente a soddisfare i consumi di acqua di una città come New York per i prossimi 120 anni. Il cibo sprecato ogni anno nel mondo è responsabile dell’immissione in atmosfera di circa 3,3 miliardi di tonnellate di CO2. Nella sola Europa la quantità annuale di cibo sprecato è pari a 89 milioni di tonnellate (circa 180 kg pro capite)”.
“Tutto ciò dimostra che lo spreco è ingente – ha ammesso Terzi – e riguarda l’intera filiera alimentare, ma il 42 per cento di esso avviene tra le mura domestiche, per questo l’educazione ambientale, specie nei giovani è fondamentale”.
LE AZIONI DI REGIONE – “Negli ultimi anni l’impegno di Regione Lombardia in tema di educazione ambientale si è intensificato, promuovendo azioni con diverse istituzioni e realtà territoriali. Grazie all’attivazione di un tavolo permanente per l’educazione ambientale – ha ricordato Terzi- abbiamo sottoscritto un Protocollo d’Intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale per portare l’educazione ambientale negli istituti lombardi. Inoltre ad Expo abbiamo sottoscritto un protocollo di intesa tra pubbliche amministrazioni, grande distribuzione e alcune associazioni no profit, per dar vita a un progetto sperimentale denominato ‘Reti territoriali virtuose contro lo spreco alimentare’, con l’obiettivo di diminuire la quantità di rifiuti prodotti dalle aziende operanti nella grande distribuzione e perseguire un fine sociale consegnando i prodotti alimentari in eccedenza/invenduti ai più bisognosi”.
OBIETTIVI AMBIZIOSI – “Salvaguardare l’ambiente è un obiettivo ambizioso – ha detto l’assessore Terzi -. E’ necessario che le istituzioni aiutino i cittadini ad essere più consapevoli di fronte a problemi che toccano ognuno di noi: la corresponsabilità delle proprie azioni, correggere abitudini e comportamenti sbagliati. Attraverso la buona pratica dell’Educazione Ambientale, che parte della formazione dei nostri giovani – ha concluso – potremo orientare i comportamenti, individuali e collettivi, al raggiungimento di un equilibrio più sostenibile con l’ambiente”.