Tavolo latte Lombardia, industriali disertano incontro e assessore Fava lancia ultimatum

Non è piaciuta a Gianni Fava, assessore regionale all’Agricoltura, l’assenza degli industriali al Tavolo sul prezzo del latte convocato questa mattina a Palazzo Lombardia.

ATTEGGIAMENTO OSTILE RAPPRESENTANTI INDUSTRIE TRASFORMAZIONE – “Il Tavolo non ha dato esito positivo” ha commentato con amarezza l’assessore “Perché la parte degli industriali continua a mantenere un atteggiamento ostile ed è contraria alla fissazione di un prezzo del latte: un comportamento gravissimo in quanto la scelta operata è stata quella di non adempiere ad un compito istituzionale”.  Con la piena  consapevolezza che Regione Lombardia non può avere un ruolo formale per la fissazione del prezzo del latte, l’assessore Fava ha però rivendicato una funzione di regolamentazione all’interno della negoziazione che è e resta tra le parti.

“CHI NON HA BISOGNO DI NOI OGGI NON NE AVRA’ IN FUTURO” – “Regione Lombardia è a disposizione – ha tuonato Fava con una serie di strumenti a sostegno del sistema: prendiamo atto che il mondo lattiero caseario si chiama fuori e quindi non ha bisogno di nulla. Ce ne ricorderemo nei prossimi mesi, quando  dovremo provvedere all’assegnazione delle risorse al mondo agricolo lombardo”.

ULTIMATUM AGLI INDUSTRIALI – In sostanza, se le aziende di trasformazione del latte non ci ripensano e manifestano entro venerdì di questa settimana la volontà di discutere con le altre parti in un tavolo che l’assessore è disposto a ri-convocare per lunedì prossimo (22 luglio), si andrà anzitutto verso una serie di “iniziative clamorose” da parte dei produttori di latte e, in seconda battuta, ad un congelamento degli aiuti  alle imprese da parte di Regione Lombardia. “Non possiamo accettare questa situazione di disagio; è sbagliato – ha spiegato Fava – agevolare chi non vuole aiutare il sistema”.

IL MOTIVO DEL CONTENDERE – Al centro della contesa c’è il prezzo del latte al litro riconosciuto ai produttori: gli industriali, in base al precedente contratto, continuano a corrispondere 0,38 centesimi al litro, mentre gli attuali prezzi di mercato sono arrivati a superare gli 0,46 centesimi al litro. Centesimi che significano milioni di euro persi se si considera che il 42% del latte nazionale è munto in Lombardia e quindi il problema del prezzo “E’ lombardo, anzi del Nord” ha detto Fava.

INIZIATIVE POLITICHE – Facendo proprie le recenti dichiarazioni del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni – “Non tutte le cose che avvengono in Lombardia sono di nostra competenza ma sono di nostro interesse” – l’assessore Fava ha dichiarato di essere pronto ad assumersi l’impegno di due iniziative politiche.

LETTERA AL MINISTRO AGRICOLTURA FRANCESE – La prima è una lettera che scriverà al ministro dell’agricoltura francese per denunciare la situazione di disagio creata da un gruppo industriale francese attivo sul territorio italiano, la Lactalis, che si è resa protagonista di contrattazioni dirette. “Non viene rispettato il principio di reciprocità – ha spiegato Fava – e per questo chiediamo di essere rispettati”.

FISSAZIONE PREZZO LATTE SALTANDO INDUSTRIALI – La seconda iniziativa: “Chiederò un incontro tra il mondo delle associazioni e dei produttori con la grande distribuzione organizzata, saltando il passaggio con il sistema della trasformazione industriale, in esecuzione di un mandato ricevuto.(Ln)

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