Verso Expo, Beccalossi: 20.000 km di canali patrimonio da tutelare. Fava: a regioni soldi per ciclo idrico
“Ventimila chilometri di canali, un patrimonio della Lombardia da tutelare non solo in vista dell’Expo, ma, più in generale, per il bene comune, partendo dall’agricoltura e arrivando a ogni più normale attività quotidiana. Per questo siamo al lavoro, per valorizzare al massimo queste vie d’acqua che entrano a pieno titolo nel tema ‘Nutrire il pianeta, energia per la vita’, che caratterizzerà l’appuntamento del 2015”. Lo ha detto Viviana Beccalossi, assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo, intervenendo al convegno ‘Verso Expo 2015, dare l’acqua, moltiplicare il cibo: il ruolo e l’impegno dei Consorzi di bonifica e irrigazione‘, insieme al collega titolare dell’Agricoltura Gianni Fava.
“Oggi è venuto il momento di programmare il prossimo periodo – ha detto l’assessore Beccalossi -, ovvero di precisare quali risorse saranno disponibili per affrontare gli interventi di manutenzione e i nuovi investimenti. Va riconfermata la strada che abbiamo seguito in questi ultimi anni, ovvero la destinazione delle risorse che il nuovo Piano di sviluppo rurale dedicherà al sistema agricolo e, di conseguenza, anche al sistema della bonifica e della irrigazione”.
DUE FONDAMENTALI FUNZIONI – “La bonifica e l’irrigazione all’interno del territorio lombardo – ha spiegato l’assessore Beccalossi – assolvono ancora oggi a due funzioni fondamentali: portare l’acqua, cioè irrigare, e levare l’acqua, cioè portare via l’acqua in eccesso ed evitare così ad alcuni territori di essere periodicamente allagati. Eppure, nonostante questa vitale funzione di presidio del territorio, qualcuno periodicamente propone di abolire la bonifica e i consorzi, quasi come se fossero un retaggio del passato o li si volesse semplicemente liquidare come un tributo da pagare alla burocrazia in eccesso. A queste persone verrebbe da chiedere quale sia l’idea alternativa, anche in considerazione del fatto che in Lombardia, al settore pubblico, il sistema dei Consorzi costa zero”.
PRIMA REGIONE AGRICOLA D’ITALIA – “La nostra idea – ha aggiunto l’assessore Beccalossi – è che, poiché la Lombardia è la regione agricola più importante d’Italia, e poiché la pianura padana è il comprensorio di bonifica e di irrigazione più importante d’Europa, su questo tema dobbiamo essere in grado di portare le nostre proposte direttamente agli Uffici comunitari. Per quanto riguarda l’Expo, dobbiamo ricordare: che in Lombardia i frutti della produzione agricola arrivano sulle tavole di tutti gli Italiani, e non solo dei Lombardi; che qui si è inventata la bonifica; che qui sono stati scavati, quasi mille anni fa, i primi canali e i primi Navigli; che qui si è sviluppata l’economia che traina il Paese e non da ultimo, dobbiamo essere consapevoli che, per continuare a prosperare, le imprese e i cittadini hanno bisogno di vivere e lavorare in territori sicuri”. “Questa, da secoli, – ha concluso Viviana Beccalossi – è la missione del nostro sistema di bonifica e di irrigazione. Questa, soprattutto oggi, è una storia che merita di essere raccontata”.
NUMERI SISTEMA IRRIGUO – Il sistema millenario della civiltà idraulica ha avuto la sua testimonianza più vistosa proprio a Milano, con i suoi Navigli, e oggi conta sul territorio lombardo 24 impianti di bonifica, 58 grandi impianti irrigui e 4 grandi impianti misti, per quasi 20.000 chilometri di canali in gestione ai 12 Consorzi. Grazie alla riorganizzazione, i Consorzi sono passati da 20 a 12 (di cui 3 di valenza interregionale), in un’ottica di razionalizzazione dei costi e dei servizi offerti.
“Se il 60 per cento dell’acqua in Lombardia è utilizzata a fini agricoli, l’agricoltura è il comparto che ha maggior interesse a che la pianificazione vada avanti. Per questo chiediamo con forza che, nella prossima programmazione, nel Piano di sviluppo rurale, ci sia assegnata quella parte di risorse che venivano destinate all’infrastrutturazione idraulica“. E’ quanto ha detto l‘assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava, intervenendo al convegno.
REGIONI E CICLO IDRICO – “Devono essere le Regioni a pianificare il proprio ciclo idrico – ha quindi spiegato l’assessore Fava -. Trovo sbagliato, però, che il Piano irriguo nazionale debba essere finanziato in modo indistinto dai fondi del Psr, che diversamente sarebbero ripartiti alle Regioni. E’ vero che i primi a fruirne sono gli agricoltori, ma la scelta di allocare le risorse, lo ripeto, deve essere in capo alle Regioni“. Di qui la richiesta, l’ennesima sul tema, al Governo. “Assicurino, nel Psr, i fondi che ci spettano – ha detto Fava – e una parte li destineremo alla gestione delle bonifiche e del reticolo idrico superficiale. La priorità oggi è garantire l’acqua a un sistema agricolo che già soffre le tensioni del mercato. Sostenere la nostra filiera agroalimentare significa avere le risorse adeguate, noi ci batteremo perché queste restino qui”.
QUALITÀ PER LE PRODUZIONI – Risorse che devono anche garantire che l’acqua sia di qualità e assicurata in quantità adeguate. “Dati non irrilevanti – ha aggiunto Fava -, quando pensiamo alla qualità delle nostre produzioni agricole, certificate da un sistema di controlli che garantisce salubrità e caratteristiche originarie. Anche per questo l’impegno sulla qualità delle acque deve essere la nostra priorità”.
RISPARMIO DI SUOLO E SICUREZZA – “Condivido la necessità di portare avanti gli interventi per mettere in sicurezza buona parte di quelle aree fragili dal punto di vista territoriale a nord di Milano, in vista di Expo – ha proseguito Fava -, ma dobbiamo evitare che queste infrastrutture finiscano in zone a forte vocazione agricola, per quanto poche a nord di Milano. Abbiamo aree dismesse, utilizziamole per fare le vasche di laminazione e gli interventi che servono”. Nei prossimi giorni, ha infine ricordato l’assessore, sarà presentato in Giunta un Progetto di legge finalizzato alla difesa del suolo e al risparmio del territorio, “azioni fondamentali – ha concluso – per continuare a tutelare il settore primario”. (Ln)