Vinitaly 2013, i gioielli del Consorzio Valtenesi al Padiglione Lombardia
Consorzio Valtenesi pronto per Vinitaly 2013. Due, infatti, gli appuntamenti per la stampa organizzati dal Consorzio Valtènesi in occasione dell’edizione 2013 del Vinitaly.
1) Lunedì 8 aprile alle 11.30 allo stand del Consorzio a Vinitaly, Palaexpo Regione Lombardia, stand D8, conferenza stampa: La più giovane Doc d’Italia sul palco dell’expo veronese presenta la nuova e definitiva denominazione del Consorzio ed il programma della sesta edizione di ITALIA IN ROSA, la più importante vetrina nazionale dedicata ai rosè in programma a giugno a Moniga del Garda.
Sarà presente l’assessore all’agricoltura di Regione Lombardia, Gianni Fava.
Seguirà una degustazione di Valtènesi Chiaretto Doc 2012 abbinata al piatto ufficiale di Italia in Rosa e di Moniga, Città del Chiaretto, che verrà rivelato in anteprima per l’occasione ed infine degustato nell’interpretazione di Saulo Della Valle, chef dell’osteria Suer e Garbino di Moniga.
Il secondo appuntamento
2) Martedì 9 aprile ore 19: Fuori Vinitaly, dentro il Valtènesi: evento di degustazione del Valtènesi Chiaretto Doc 2012 e del Valtènesi Rosso 2011 con abbinamenti, dj set di L.Z. e inaugurazione mostra rifrazioni di Paolo Ciabattini all’ex-chiesa San Silvestro, filiale di Cassa Padana Bcc, in piazza Arditi 4 a Verona.
Microclima particolare
Il territorio nel quale si producono i vini della doc Garda Classico risale a formazioni geologiche molto diverse, e gode di un microclima particolarmente mite, regolato dalle acque del lago e da una buona ventilazione, condizione ideale per la crescita armonica della vite, ma anche dell’ulivo e degli agrumi. Cuore dell’area è la Valtènesi, dalla storica vocazione vitivinicola.
Il territorio della Valtenesi
Nella varietà di uve coltivate in questo territorio, il Groppello è il vitigno più rappresentativo; è una varietà a bacca rossa considerata una rarità enologica in quanto coltivata solo in Valtènesi. Ovvero sia sulle pendici delle splendide colline del lago di Garda.
Tre biotipi di pregio
Se ne riconoscono tre biotipi di pregio: il Groppello Gentile, il Groppello di Mocasina ed il Groppello di Santo Stefano.
Questo vitigno è alla base di tutti i vini rossi e rosati, compreso ovviamente l’omonimo Groppello. La zona di produzione del San Martino della Battaglia coincide parzialmente con quella del Garda Classico. Comprendendo in tutto o in parte i Comuni di Sirmione, Desenzano, Lonato e Pozzolengo. Esso occupa le zone pianeggianti e le cerchie moreniche a sud del lago di Garda. Dove il Tocai, che in questo vino deve essere presente almeno all’80%, ha trovato il suo ambiente ideale.
Questo vitigno è alla base di tutti i vini rossi e rosati, compreso ovviamente l’omonimo Groppello. La zona di produzione del San Martino della Battaglia coincide parzialmente con quella del Garda Classico. Comprendendo in tutto o in parte i Comuni di Sirmione, Desenzano, Lonato e Pozzolengo. Esso occupa le zone pianeggianti e le cerchie moreniche a sud del lago di Garda. Dove il Tocai, che in questo vino deve essere presente almeno all’80%, ha trovato il suo ambiente ideale.
Il Chiaretto
Il Chiaretto è il primo frutto della vendemmia bresciana e lombarda a giungere ogni anno sul mercato fin da febbraio, ancora nel pieno dei rigori invernali: un vino che da oltre un secolo anticipa la primavera sulle tavole dei bresciani, e che rappresenta una delle esclusive enologiche dell’area produttiva della doc Garda Classico.
Vino del territorio
Vero e proprio “vino di territorio“, in quanto tipicità che risponde ad una particolare tecnica produttiva e stilistica elaborata nel tempo sulla riviera gardesana e sulle colline della Valtènesi. Il Chiaretto Garda Classico Doc nasce da quattro uve rosse, con in primo piano l’autoctono Groppello, una vera rarità enologica presente ormai solo sulla riva bresciana del Garda. Vi si aggiungono, secondo tradizione, piccole quantità di Barbera, Marzemino e Sangiovese.
Lavorazione particolare
Il Chiaretto viene sottoposto a un metodo di lavorazione molto singolare, che consiste nel mantenere le bucce a contatto con il mosto in fermentazione per una durata limitata di tempo. Non per niente un gruppo di produttori lo definisce in etichetta come “Il Vino di una Notte”. Come da marchio registrato. Tale procedimento consente di non caricare eccessivamente il colore ed ottenere un prodotto dalle tonalità rosa delicate ed inconfondibili. E che si differenzia radicalmente dagli altri rosati per la florealità del suo bouquet. Nonchè per le intriganti fragranze di piccolo frutto (in particolare la fragolina di bosco). E per la freschezza tipica delle produzioni gardesane. Che, unita alla struttura spesso sorprendente, ne fa un vino adatto a un ampio ventaglio di accostamenti.
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