Vino: il segreto del Moscato di Scanzo è scritto in 23 cloni
Completato il sequenziamento del Dna del Moscato di Scanzo, il passito ‘lumbard’ che rappresenta la Docg più piccola d’Italia. E vuole migliorare sempre di più il proprio posizionamento e la propria qualità. A partire dal suo Dna.
Il segreto
Il segreto di questa vera e propria rarità enologica, spesso sulle tavole di zar, reali e dei Windsor in Inghilterra, ”è infatti scritto in 23 cloni”. Questo il risultato di attente analisi e di studi sulla pccola, ma qualitativamete importante, Docg lombarda.
Il sequenziamento
A portare a termine il sequenziamento di questo prelibato calice è il Consorzio Moscato di Scanzo Docg e il Cirive – Centro Interdipartimentale di ricerca per l’innovazione in Viticoltura ed Enologia dell’Università di Milano. Ciò nell’ambito di un progetto finanziato del Mipaaf, ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, denominato ‘Valorizzazione dei principali vitigni autoctoni italiani e dei loro ‘terroir’.
La nuova sfida
La sfida è giungere, nei prossimi anni, all’omologazione e all’iscrizione dei cloni di maggiore interesse e i complementari nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite. Ciò al fine di costituire vigneti capaci di esprimere la massima produzione e qualità.
Gli obiettivi
“Due sono i nostri obiettivi principali” spiega la presidente del Consorzio del Moscato di Scanzo Docg, Angelica Cuni .
Un convegno a Vinitaly 2013
“Da un lato preservare la storia e l’impronta distintiva del nostro vino millenario: è probabile che la varietà a bacca nera si trovasse in zona già al termine del XIV secolo. Dall’altro tutelarlo e farlo crescere ancora in qualità. E farlo attraverso un’attenta selezione clonale. Siamo infatti veramente fieri di essere gli apripista e i precursori di questo progetto. Che sta portando a livello nazionale alla mappatura e al sequenziamento di altri 50 vitigni autoctoni italiani, che saranno presentati in un apposito convegno nel corso di Vinitaly 2013, e in anteprima il 20 febbraio presso il comune di Scanzorosciate (Bergamo)”.